CULTURA – Sabato a Torino anteprima nazionale del film di Abel Ferrara
Viene presentato in anteprima nazionale sabato 1 settembre alle 22, nella serata finale di “Cinema a Palazzo Reale”, “Piazza Vittorio”, il nuovo film del regista americano Abel Ferrara che sarà a Torino per introdurlo, intervistato sul palco dalla giornalista televisiva Elena Sanfilippo. Si tratta di uno sguardo indipendente, firmato da un immigrato americano d’eccezione, sul cuore multietnico di Roma. Già presentato a Venezia, uscirà nelle sale italiane il prossimo 13 settembre. Il film Nel centro di Roma, piazza Vittorio, la storica piazza ottocentesca di stile umbertino, cuore pulsante del rione Esquilino nella quale già Vittorio De Sica ambientò una delle più incantevoli sequenze di “Ladri di biciclette” (1948), si divide oggi tra bellezza e degrado. L’occhio del regista newyorkese Abel Ferrara si posa sul fascino del suo antico splendore che oggi ospita un microcosmo di etnie e classi sociali delle più varie, dai divi del cinema ai clochard. Racconta le sue contraddizioni, sintesi amplificata di una realtà nazionale ancora irrisolta. Nato come video-diario d’autore, “Piazza Vittorio” è diventato un documentario e offre una rappresentazione viva di un’umanità sospesa tra accoglienza, paura, integrazione, difficoltà e rifiuto attraverso immagini, volti e storie del passato e del presente.Le parole di Ferrara: « In questo momento in Italia abbiamo l’opportunità di farci avanti e capire la realtà che stiamo vivendo. Questo è un grande momento. È un grande momento anche negli USA, perché quando si ha qualcuno come Trump, chiunque altro sia contrario a quella mentalità ha l’occasione di fare un passo avanti, che sia attraverso un film o attraverso una conversazione. Puntare la telecamera su quelle persone nel mio stesso quartiere ha cambiato la mia opinione su di loro. Quando ci si pone di fronte ad una persona e ci si apre ad una conversazione si conosce la realtà. Che sia il ragazzo di sedici anni che viene dal Sudan o la donna cinquantenne romana che ha una visione politica fascista, il film tratta di queste persone che desiderano solo migliorare la propria vita. Ciò che mi interessa è cogliere la realtà, svelare ciò che sta dietro, ciò che molti vogliono far apparire come un mistero. Noi abbiamo girato con la trasparenza e la comprensione dell’uomo comune».La serata finaleL’anteprima chiude un’edizione record di “Cinema a Palazzo Reale”. L’iniziativa, organizzata da Distretto Cinema con i Musei Reali, il Museo Nazionale del Cinema, la Regione Piemonte e il Comune di Torino, quest’anno ha contato ancora di più su un pubblico di turisti che ha “sfruttato” la rassegna per godere di un luogo storico nel cuore della città. Presenti tanti turisti francesi, olandesi e anche americani. «Un pubblico che si è mescolato con quello affezionato di Cinema a Palazzo Reale per tutte le 41 serate. Non ci hanno abbandonato neanche a Ferragosto quando, anzi, i numeri in quei giorni sono aumentati» dice il direttore artistico Fulvio Paganin. Soddisfatto delle collaborazioni nate quest’anno che hanno regalato serate speciali, quasi tutte sold out: da quella con il Torino Jazz Festival per la sonorizzazione de “La corazzata Potiomkin” a quella con Lovers Film Festival per la presentazione del nuovo film di Filippo Timi. E, poi, Artissima e Flashback per contaminazioni tra arte e cinema, Lonely Planet con la quale è stata proposta una mini rassegna sul viaggio, il progetto Proibitissimo di Irene Dionisio con film oggetto di censura, la Gam in occasione della mostra “Suggestioni d’Italia”, Piemonte Movie per un omaggio a Luigi Tenco. In totale gli spettatori sono stati più di diecimila.
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