Carceri in Piemonte: sono sovraffollate. Ma la criminalità è in calo
Le celle piemontesi registrano il “tutto esaurito”: sono troppi i detenuti rispetto alla disponibilità del sistema penitenziario. Basti pensare che nelle 13 strutture in funzione in Piemonte, con una capienza di 3.900 posti, i detenuti sono 4.402. Torino, da sola, ne accoglie 1.400, il 40% in più di quanto dovrebbe.
E’ una delle criticità evidenziate durante la recente conferenza stampa sull’esecuzione penale in Italia e in Piemonte tenutasi a Palazzo Lascaris, a cui sono intervenuti, oltre al presidente del Consiglio regionale Nino Boeti che ha fatto gli onori di casa, il provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria Liberato Guerriero, i garanti comunali dei detenuti di Torino e di Alba Monica Cristina Gallo e Alessandro Prandi e Benedetta Perego dell’associazione Antigone. L’iniziativa è stata organizzata dal garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Bruno Mellano, che ha anche fatto da moderatore.
Attenzione però, avvertono i relatori, celle piene non vuol dire aumento dei reati. “Dati alla mano, non ci troviamo dinanzi a un’emergenza criminalità, dal momento che nel 2018, rispetto al 2017, i reati sono scesi da 25.160 a 24.000 – dice Boeti – E non è vero che l’‘invasione’ degli immigrati sta mettendo in dubbio la sicurezza delle nostre vite e delle nostre famiglie, se consideriamo che i reati commessi nel 2008 dai 3 milioni di stranieri residenti in Italia sono stati 21.000 e quelli commessi dai 6 milioni di residenti nel 2018 sono stati 19.000”.
Altre problematiche emerse riguardano le strutture, in generale logorate dall’utilizzo, e il mancato aggiornamento alle norme sulle attività formative e lavorative all’interno delle case di detenzione.
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