CARMAGNOLA – Successo per la serata organizzata dal gruppo Fidas
Grande successo per la doppia serata organizzata dal Gruppo Donatori Sangue FIDAS di San Bernardo che ha avuto per protagonisti il comico Beppe Braida e la dottoressa Stefania Picollo.
Istrionico, coinvolgente, esilarante, scanzonato Beppe Braida è stato l’artefice del successo della serata di venerdì 8 giugno, quando sul palco delle feste di Piazza Maestri Cordai a San Bernardo sono saliti i cinquanta donatori che hanno ricevuto gli attestati per la loro attività a cominciare dai dodici giovani donatori che hanno effettuato la loro prima donazione nel corso del 2017 fino ad arrivare ad Agostino Demichelis che ha tagliato l’importante traguardo delle cento donazioni. È toccato poi a Beppe Braida intrattenere il pubblico con le sue gag, il più delle volte inventate e costruite sul momento, coinvolgendo il pubblico visto che lo spettacolo si è sviluppato per gran parte della serata con il primattore che dialogava con la gente direttamente in platea.
Lunedì 11 giugno, presso il Circolo Familiare Edera di San Bernardo, la dottoressa Stefania Picollo, medico FIDAS, ha incontrato donatori e aspiranti tali parlando del mondo delle donazioni, rispondendo soprattutto ai quesiti che le venivano posti e sciogliendo i dubbi dei presenti. Ha sottolineato come sia bene prepararsi alla donazione con una corretta alimentazione e soprattutto idratandosi convenientemente bevendo un paio di litri d’acqua il giorno precedente. Non ha nascosto le eventuali controindicazioni alle donazioni che ci possono essere, ma ha anche sottolineato i benefici che ne ricavano i donatori, cominciando dal fatto di essere costantemente monitorati nei loro valori clinici, e quindi prevenire l’insorgere di patologie che possono essere così prontamente curate; per poi proseguire a descrivere il mondo FIDAS, formato in Piemonte da una cinquantina fra medici e infermieri che percorrono la regione per effettuare i prelievi, presentando una nota di fiducia: “La Regione Piemonte non è in emergenza sangue, proprio perché le sezioni funzionano bene e l’afflusso dei donatori è costante. Ma non bisogna sedersi sugli allori. Di sangue ce n’è bisogno e per affrontare le esigenze soprattutto chirurgiche dei nostri ospedali occorre che il mondo dei donatori continui ad essere vivo e presente come oggi. Basti pensare che per un singolo intervento di trapianto di fegato occorrono circa 80 sacche di sangue e diventa chiaro a tutti quanto il sangue sia prezioso”. Infine Stefania Piccolo ha raccontato la sua esperienza di medico addetto ai prelievi, aneddoti sul mondo delle sezioni dei donatori sangue, a dimostrazione di come questo universo sia vivo, aggregato e sorridente. E proprio in questo sta la sua forza.
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