ANIMALI – Nuovi criteri per i corsi di formazione di falconeria
Sembrerebbe una pratica di caccia obsoleta e riservata a nostalgici del tempo che fu, ma in realtà può rivelarsi importante per garantire la sicurezza in contesti particolarmente delicati, come le piste di decollo e atterraggio degli aerei. Oppure, come provò Moncalieri, per allontanare i piccioni causa di sporcizia. Stiamo parlando della falconeria, una vera e propria arte applicata all’addestramento di rapaci specializzati nella cattura di altri volatili. La Città metropolitana di Torino ha recentemente fissato i criteri per l’organizzazione dei corsi di formazione in materia di falconeria.
“Nei contesti aeroportuali, in cui sono presenti importanti popolazioni di storni, gabbiani, piccioni, corvi e passeracei, i motori a reazione degli aerei possono risucchiare al proprio interno numerosi uccelli. Oltre a comportare la morte di centinaia di volatili, il fenomeno del bird strike può provocare il blocco dei motori, mettendo seriamente a rischio i decolli e gli atterraggi. – sottolinea il Consigliere metropolitano delegato all’ambiente e alla tutela della fauna, Alessandro Sicchiero – A Caselle come in altri aeroporti italiani operano esperti falconieri, i cui rapaci addestrati allontanano gli uccelli che potrebbero causare problemi ai velivoli. Il regolamento che abbiamo adottato recentemente garantisce che i corsi per i falconieri potranno essere organizzati solo da enti di formazione accreditati presso la Regione Piemonte o da associazioni formalmente costituite, che perseguano tra le proprie finalità istitutive un interesse specifico nella falconeria. Essendo istituzionalmente competenti per la tutela della fauna, dobbiamo assicurarci che chi organizza tali corsi abbia a cuore la gestione e il benessere degli animali allevati, la crescita professionale e l’aggiornamento dei detentori di rapaci”.
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