NICHELINO – Solidarietà per la senatrice Liliana Segre
La Città di Nichelino, in una nota, ha espresso solidarietà con la senatrice a vita Liliana Segre che, dopo il discorso tenuto durante la seduta del Senato che ha votato la fiducia al Governo Conte, ha ricevuto beceri attacchi e minacce di morte sui social network.
“E’ inaccettabile che nel 2018, a oltre 70 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e del Nazismo, si verifichino attacchi beceri e di bassissimo profilo contro una persona che ha ancora tatuato il numero di un campo di sterminio. Luogo in cui visse cose inenarrabili: trattata come un oggetto identificato solo dal numero assegnatogli, non come un essere umano. A Liliana Segre, una donna coraggiosa che esprime libere opinioni, va tutta la nostra solidarietà” dichiara l’Amministrazione comunale.
Il 30 gennaio 1944 Liliana Segre, a 14 anni, venne deportata dai nazisti dal Binario 21 della stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, che raggiunse sette giorni dopo. Fu subito separata dal padre, che non rivide mai più e che sarebbe morto il successivo 27 aprile. Il 18 maggio 1944 anche i suoi nonni paterni furono arrestati a Inverigo (CO), e furono deportati dopo qualche settimana ad Auschwitz, dove furono uccisi al loro arrivo, il 30 giugno. Venne liberata dall’esercito sovietico il primo maggio 1945 dal campo di Malchow, un sottocampo del campo di concentramento di Ravensbrück. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati ad Auschwitz, Liliana fu tra i venticinque sopravvissuti.
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