Maxi razzia dall’ereditiera: condannata anche una moncalierese
MONCALIERI – Anche una moncalierese tra i condannati per il furto milionario avvenuto in via Giolitti, a Torino, il 20 settembre 2015, nella lussuosa abitazione di una ricca ereditiera. Il procedimento, che ha visto anche un’assoluzione, si è concluso prima di Natale, mettendo fine ad una vicenda che all’epoca si guadagnò con grande risalto gli onori della cronaca. Per le titolari di un negozio di abbigliamento di via della Rocca, anch’esse a processo per la razzia, il processo è finito in maniera completamente diversa: Maddalena Rizzi, 64 anni, arrestata insieme ad altre tre persone nell’aprile del 2016, secondo i giudici non c’entrava nulla anche se per lei il pm Andrea Padalino aveva chiesto tre anni, ma nel corso del dibattimento non sono emersi indizi di colpevolezza nei suoi confronti tanto da decretarne l’assoluzione; sua figlia Aurora Sylvie Lanza invece, 32enne di casa a Moncalieri, ha dovuto patteggiare una pena di un anno e mezzo dopo aver riconosciuto le proprie responsabilità. Gli altri due arrestati, Zef Zefi, 41 anni, albanese e Denis Jovanovic, serbo di 39, si erano già visti infliggere quattro anni di carcere lo scorso luglio. Ad aprile il primo aveva deciso di collaborare con gli inquirenti della polizia, permettendo loro di recuperare parte della refurtiva lungo il muro del cimitero dell’Abbazia di Chiaravalle, a Milano. Nell’edificio di culto infatti i ladri avevano celato una collana e una statuetta di marmo dal valore storico.
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