NICHELINO – Le tradizioni della caccia del Settecento rivivono alla Palazzina di Caccia
Le tradizioni delle giornate delle grandi cacce tra Settecento e Ottocento rivivono, domenica 12 maggio, alla Palazzina di Caccia di Stupinigi attraverso l’arte musicale dei suonatori di corno da caccia.
Le musiche, che corrispondevano all’antico cerimoniale venatorio della vènerie royale, vengono riproposte nel Salone d’Onore dall’Equipaggio della Regia Venaria, ensemble musicale dell’Accademia di Sant’Uberto, costituita nel 1996 e riconosciuta dall’Unesco Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Lo strumento impiegato è la trompe d’Orléans, corno circolare naturale, senza fori, tasti o pistoni, di agevole impiego anche a cavallo, per trasmettere le sequenze dell’azione venatoria nel folto della foresta.
Nel XVII-XVIII secolo la caccia reale per antonomasia era la vènerie al cervo, pratica venatoria esercitata a cavallo con l’ausilio di muta di cani da seguita. La Reggia di Venaria Reale prima ed in seguito la Palazzina di Caccia di Stupinigi, erano le residenze costruite per sostenere il complesso apparato organizzativo. Nella vènerie l’azione consisteva in una precisa sequenza di fasi, dette anche funzioni, che costituiva un vero e proprio “cerimoniale venatorio”. Le diverse situazioni che l’equipaggio di caccia avrebbe dovuto affrontare sul terreno nel corso dell’inseguimento, anche nel folto della foresta, erano comunicate a tutti i cavalieri per mezzo del corno da caccia, che da allora segna il rapido evolversi dello strumento, anche in orchestra.
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