AGRICOLTURA – Coldiretti Torino esulta per la prima vittoria contro la multinazionale Lactalis
«La prima vittoria ottenuta contro la multinazionale Lactalis è la conferma che la mobilitazione contro i prezzi sottocosto offerti agli agricoltori dalle multinazionali (e dalla Grande distribuzione) porta risultati concreti per le nostre aziende. Ma questa prima grande azione contro un colosso del latte che pretende di abbassare il valore del latte riconosciuto ai suoi fornitori ci convince sempre di più che per difenderci dai prezzi sottocosto dobbiamo dare vita alle filiere del latte e di tutti gli altri prodotti agricoli». Il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici, commenta così il risultato del contenzioso con Lactalis: un risultato ottenuto nella battaglia contro le pratiche sleali e in favore della creazione delle filiere del latte. Infatti, l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione delle frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) ha riscontrato delle violazioni della norma sulle pratiche sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agroalimentare relativamente ai contratti sul latte stipulati con gli allevatori italiani dalla multinazionale francese Lactalis, i cui rappresentanti saranno presto ascoltati al Ministero.
La vertenza è stata aperta dalla Coldiretti a settembre con la denuncia della multinazionale francese Lactalis (che ha acquisito i marchi italiani Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani, Cadermartori e Nuova Castelli) per aver modificato unilateralmente il contratto con gli allevatori fornitori di latte, diminuendo i prezzi riconosciuti e introducendo anche un nuovo indice collegato tra l’altro alle quotazioni del latte europeo non concordato e fortemente penalizzante per i produttori italiani, già fortemente penalizzati dal caro costi.
Si tratta solo della prima vittoria di una battaglia che sarà lunga e difficile a tutela del reddito delle nostre imprese. E chiediamo che Lactalis paghi anche la differenza agli allevatori danneggiati ed il primo grande caso di applicazione del decreto legislativo n.198 dell’8 novembre 2021 fortemente voluto dalla Coldiretti contro le pratiche sleali. Una norma che prevede che i prezzi pagati ad agricoltori e allevatori non scendano mai sotto i costi di produzione ma che la Coldiretti è stata la prima ed unica a voler applicare.
La legge nazionale, infatti ha recepito una direttiva europea, fortemente voluta proprio dalla Coldiretti, e indica tra le pratiche sleali pagamenti non connessi alle vendite, contratti non scritti e prezzi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori inferiori ai costi di produzione. Ed è quest’ultima la situazione che si è verificata con la modifica delle condizioni contrattuali che hanno comportato un taglio dei prezzi riconosciuti agli allevatori.
Dopo la denuncia sono scattate le verifiche e sotto la lente dell’Icqrf sono finiti tutti i contratti e le variazioni intervenute da parte della multinazionale. E sono scattate le contestazioni. Se il procedimento si concluderà con la condanna del più grande gruppo industriale del latte in Italia e in Europa sarà un risultato importante – sostiene la Coldiretti – per tutto il mondo agricolo.
Molte aziende agricole hanno timore di ritorsioni nel denunciare eventuali illeciti imposti da grandi gruppi industriali e catene distributive e per questo la discesa in campo della rappresentanza degli agricoltori e allevatori quale è la Coldiretti garantisce l’anonimato sulla denuncia della singola impresa e quindi offre un maggiore potere contrattuale.
Coldiretti Torino si batte perché si estenda a tutte le filiere locali del latte il “modello Piemonte” della filiera del latte creata nel proprio da Coldiretti con la INALPI di Moretta, dove il latte che INALPI deidrata e polverizza per le industrie dolciarie di tutto il mondo (prima tra tutte la Ferrero) o dove viene trasformato in formaggi, viene raccolto dagli allevatori delle province di Cuneo e Torino al prezzo vantaggioso di 50-51 centesimi al litro, più alto dei prezzi spuntati con altri caseifici.
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