MONCALIERI – Chiesti 8 anni per l’ex dipendente comunale accusato di aver falsificato la messa alla prova
Irregolarità nella gestione del servizio di messa alla prova per le persone coinvolte nei procedimenti penali. Ieri il pm Gianfranco Colace ha chiesto una condanna a 8 anni di carcere per Sergio N., dipendente dell’ufficio tecnico del Comune di Moncalieri, e a 7 anni per un albanese, Ervin P., oltre all’assoluzione di un terzo imputato. La messa alla prova (Map) è un istituto che prevede, per chi ne fa richiesta, la sospensione del procedimento penale e lo svolgimento di lavori socialmente utili: se l’esito è favorevole, il reato è considerato estinto.
“Questo istituto – ha detto il pm – è stato introdotto dieci anni fa. Fra luci e ombre. Nel nostro caso, l’ombra è che le attività devono essere verificate in maniera precisa e puntuale. Noi, qui, abbiamo visto tanta approssimazione”. Il processo è uno stralcio di quello che ha visto patteggiare dieci mesi di reclusione il sindaco di Moncalieri, Paolo Montagna, accusato di avere aggirato il meccanismo della messa alla prova simulando di avere svolto le ore di servizio sociale. Il tecnico dell’ufficio comunale avrebbe ottenuto dall’albanese, in cambio dell’attestazione della sua Map, dei lavori di ristrutturazione in un bed & breakfast.
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