REGIONE – Per il Pd la revisione del Pnrr mette a rischio case e ospedali di comunità
La coperta è corta… la revisione Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza decisa dal Governo rischia di penalizzare fortemente il Piemonte. Da un lato la scelta di definanziare per circa 10 miliardi i piani integrati e piani rigenerazione urbana dei Comuni, dall’altro la riduzione di un terzo delle case e degli ospedali di comunità” lo affermano il segretario regionale del Partito Democratico e vicepresidente della commissione sanità del Consiglio Regionale, Domenico Rossi, e il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.
“Più volte – spiega Gallo – nei mesi scorsi abbiamo sottolineato che Il Piemonte aveva già subito un taglio rispetto all’iniziale stanziamento del PNRR per la sanità, rinunciando a 9 delle 91 case di comunità previste, a causa della quota minima del 4% riservata alle Regioni del Sud. L’Assessore aveva assicurato di avere, comunque, finanziato queste 9 strutture con fondi non collegati al PNRR, precisando, tuttavia, che la Regione non sarebbe stata in grado stanziare altre risorse proprie. Cosa accadrà ora? Dovremo rinunciare ad altre strutture? Sarebbe una gravissima perdita che si ripercuoterebbe sui cittadini”
“Lo avevamo annunciato già nello scorso mese di settembre: la riorganizzazione dei fondi del PNRR voluta da Fitto e Meloni avrebbe inciso fortemente sulle progettazioni in atto in Piemonte… ma da Cirio e dalla sua Giunta nessuna reazione. La situazione che sta emergendo è grave perché ogni ritardo o rinuncia sui progetti del PNRR rappresenta una mancata occasione di sviluppo e crescita per le nostre comunità” dichiara Rossi.
“Da tempo – proseguono i consiglieri – chiediamo i dettagli, ma Presidente e assessori ritardano le risposte. Ora è il tempo della chiarezza e della trasparenza: per questo abbiamo richiesto un’informativa urgente in IV e VII Commissione in merito alle ricadute della revisione del PNRR sul Piemonte e interrogheremo l’Assessore Icardi per fare chiarezza su quale potrebbe essere l’impatto della rimodulazione sulle strutture di prossimità che si intendono realizzare in Piemonte”.
“Un aspetto deve essere chiaro a tutti fin da subito. La tranquillizzante “favoletta” di utilizzare altri fondi europei, a partire da quello di coesione destinati per l’80% al sud, per tappare i buchi non regge: se si utilizzano altri fondi europei per pagare i progetti del PNRR, non resterà più nulla da impiegare per le altre progettualità” concludono Rossi e Gallo.
Condividi