CASE POPOLARI – Il Pd: ‘La Giunta Cirio non affronta il problema casa con senso della realtà’
“Nel giorno in cui si sono svolte le audizioni delle tre ATC piemontesi, della Caritas regionale e dei sindacati inquilini di CGIL, CISL e UIL, in merito al Ddl Caucino e alla Pdl Canalis sull’edilizia sociale, appare evidente che la Giunta Cirio non sta affrontando con senso di realtà l’emergenza casa”. così il Pd regionale sul tema delle case popolari e della riunione di oggi.
“La realtà infatti ci restituisce un quadro drammatico, con migliaia di famiglie in lista d’attesa per un alloggio popolare e altrettante famiglie sfrattate o a rischio sfratto per morosità incolpevole. Il disegno di legge Caucino non risponde a questa emergenza, ma si limita a mettere paletti insostenibili e incostituzionali alle persone di origine straniera, chiedendo solo agli extracomunitari di dimostrare una regolare attività di lavoro, come requisito per l’assegnazione delle case popolari. Inserisce anche una premialità di punteggio a chi risiede da 15-20-25 anni in Piemonte, mettendo in secondo piano il criterio del bisogno. Su questo i sindacati e la Caritas si sono espressi contrariamente, a differenza dei tre presidenti Atc che però non hanno fornito seri argomenti a sostegno. Perché sprecare tempo a proporre una norma incostituzionale, quando invece si potrebbero fare importanti modifiche alla regionale 3/2010 sull’edilizia sociale, che tengano conto della mutata situazione sociale? Bisognerebbe mettere in campo misure urgenti per aumentare gli alloggi disponibili, impendendo le vendite degli alloggi pubblici, rafforzando principi di rotazione, migliorando la manutenzione degli alloggi vuoti, riconvertendo caserme e altri edifici pubblici inutilizzati, comprando alloggi sul mercato privato, all’insegna dello zero consumo di suolo e con logiche di coprogrammazione che coinvolgano il Terzo Settore. Il ddl Caucino non fa nulla di tutto ciò e soprattutto non mette un euro in più sulla casa. Se la domanda aumenta, non basta restringere i criteri dell’offerta. Bisogna aumentare l’offerta e aumentare le risorse finanziarie. Altrimenti si resta nel campo degli slogan e dell’ideologia, senza un miglioramento reale per la vita di chi vive in Piemonte”.
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