A Pecetto nasce il parco sonoro. Ne parliamo con il suo ideatore Davide Spina
Estate, tempo di vacanze ma anche di progetti che prendono forma per l’anno scolastico che arriverà a settembre. E a Pecetto per i ragazzi dell’elementare Nino Costa è in corso di definizione il «Parco sonoro», un’idea del poliedrico Davide Spina che praticamente da sempre, attraverso la sua associazione «Storie Creative», collabora con il plesso di strada Valle Sauglio e che per l’annata 2023-2014 ha pensato appunto a questo «parco» che però non sarà realizzato in un luogo specifico ma comprenderà l’intero territorio comunale di Pecetto, perlomeno nei punti in cui sono presenti degli alberi, perché tutto sarà incentrato su di loro. Del resto gli alberi sono i custodi della memoria del luogo in cui si trovano e grazie alla tecnologia, rappresentata da un sensore collegato alle foglie che permette di udire la musica generata dalle piante, è possibile creare la giusta interconnessione tra uomo e natura. Ecco allora il parco sonoro, che se all’inizio sarà per i bambini dopo diventerà un patrimonio di tutti, a partire ovviamente dai pecettesi di cui il suo ideatore fa parte.
Ok, hai destato la nostra attenzione: di che si tratta?
“Il parco sonoro di Pecetto sarà un luogo a cielo aperto in continuo divenire che permetterà ai visitatori di compiere una emozionante passeggiata nel territorio del paese; il tutto nell’ambito di un percorso capace di amplificare magicamente il senso di connessione con la natura, ascoltando appunto la musica prodotta, o meglio creata, dagli alberi. Un contatto vivo con la natura, che mette in risalto il suo più importante e antico elemento: l’albero”.
Come funziona lo strumento che «traduce» la voce delle piante in suoni?
“Prima di tutto con dei sensori applicati alle foglie, i quali sono connessi con un strumento elettronico che traduce in un suono la resistenza del sistema linfatico della pianta. Quindi è lo scorrere della linfa a produrre un flusso che diventa un suono a noi udibile dall’uomo ma che comunque siamo già in grado di percepire a livello sottile con i fluidi del corpo, per questo si va a generare una comunicazione tra pianta e essere umano. Quindi basta sintonizzare l’apparecchio con un qualsiasi strumento musicale, dal pianoforte all’organo, piuttosto che un flauto o cosa altro si preferisce. Il risultato è una melodia. E la sensazione provata sul momento è qualcosa di straordinario, indescrivibile”.
Quindi il risultato finale semplicemente è… musica?
“Esatto! La musica emessa con la traduzione dell’apparecchio è formata da un susseguirsi di quattro suoni: i tetracordi. Questi ultimi permettono ad ogni pianta di avere un suo personale tono, diverso e melodioso a seconda della propria struttura, tra erba, arbusto e albero, e secondo le sue caratteristiche specifiche. Forse è proprio per questo che restare sdraiati in un campo verde o sotto un grande albero, o semplicemente vicino ad una pianta, ci dona energia, armonia e fa seniore di stare bene e in comunicazione con tutto ciò che circonda. Questo vogliamo far provare ai bambini e successivamente a tutti coloro che proveranno il parco sonoro di Pecetto, un luogo dove la tecnologia fa certamente la sua parte ma dove è la natura a mostra tutta la creatività di cui è dotata”.
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