TROFARELLO – Trascrizione dei gemellini in anagrafe: le due mamme ricorrono in appello
Ricorrono in appello le due mamme di Trofarello che si sono viste respingere prima dal Comune e poi dal tribunale la possibilità di trascrivere all’anagrafe del municipio i loro gemellini avuti attraverso tecniche di procreazione medicalmente assistita. Le pratiche di procreazione medicalmente assistita PMA tra persone dello stesso sesso non sono consentite in Italia. Da ciò discende l’impossibilità di procedere a riconoscimento da parte di due persone dello stesso sesso».
Le due donne hanno altresì richiesto la riforma del decreto che ha visto vittorioso l’Ente o, in subordine, la rimessione della questione alla Corte Costituzionale per far dichiarare l’illegittimità della Legge 40/2004 nella parte in cui prevede che “possono accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita coppie di maggiorenni di sesso diverso” per contrasto, tra l’altro, alla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.
Spiega il Sindaco Stefano Napoletano: «Ci prenderemo un momento per leggere con i nostri legali il ricorso, ad ogni buon conto rimane fermo principio che in assenza di una espressa previsione legislativa e di una presa di posizione sul punto da parte del legislatore, non è possibile procedere al riconoscimento di un figlio da parte della madre non biologica. Sento l’obbligo di agire secondo la legge. Nutro profondo e veritiero rispetto per l’affetto e il legame delle persone. E lo rispetto. Lo rispettiamo come Amministrazione Comunale. Non ho mai utilizzato storie di vita personali per ottenere notorietà, e non lo farò adesso. Ma non possiamo violare deliberatamente la legge, non possiamo agire in violazione delle decisioni dei Tribunali, e certamente non può farlo un Sindaco». La discussione in tribunale a settembre.
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