CARMAGNOLA – Morì un paziente, partito l’appello «bis» del processo a carico di un infermiere
Si è svolta la prima udienza dell’appello «bis» del processo a carico di M.C., l’infermiere dell’ospedale San Lorenzo di Carmagnola finito alla sbarra a seguito della morte dell’86enne carmagnolese Giovanbattista Tuninetti, avvenuta il 27 ottobre del 2015. All’anziano venne somministrata un’iniezione di un calmante «strong», ovvero il Midazolam, senza nessuna prescrizione medica e per tale motivo in primo grado l’imputato venne condannato a 5 anni e 8 mesi per omicidio colposo, mentre in appello gliene vennero inflitti 14 più 4 mesi, il tutto alla luce di un’accusa ben peggiore, quella di omicidio. Quest’ultima sentenza però non ha passato il vaglio della corte di Cassazione, che accogliendo il ricorso degli avvocati difensori Alessandro Pino e Alberto Cochis ha ordinato un nuovo processo d’appello. Del quale la scorsa settimana si è svolta la prima udienza, nel quale corso i giudici hanno disposto una nuova perizia finalizzata a fare nuova luce sul decesso del paziente. Così facendo il tribunale spera di poter stabilire se l’infermiere, che solo all’epoca dei fatti era in servizio presso il nosocomio carmagnolese, vada effettivamente condannato per omicidio volontario oppure, come era stato stabilito in secondo grado, per omicidio colposo. Ipotesi che prevede la condanna minore: quella di 5 anni e 8 mesi.
Condividi