REGIONE – Sarno: ‘No all’aumento delle mense dell’Università’
«Auspichiamo che il Cda dell’EDISU ci ripensi, ascolti le proteste degli studenti universitari e non adotti la delibera regionale, furbescamente approvata durante la pausa estiva, che aumenta il costo delle mense per gli studenti con ISEE più basso (la Fascia 1) da 2,50 a 3,00 euro. Mentre l’inflazione dovrebbe spingere la Regione e l’EDISU a calmierare i costi e a tutelare gli studenti più bisognosi, si sceglie di scaricare sulle loro spalle i maggiori costi di gestione della ristorazione, con un aumento delle tariffe del 20%, ben superiore rispetto all’inflazione (che si attesta al 7,9%). Non si può far cassa mettendo le mani nelle tasche degli studenti!». Lo affermano il vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniele VALLE e il consigliere regionale Diego SARNO, vicepresidente della Commissione Università, alla vigilia della riunione del Cda dell’ente per il diritto allo studio regionale (EDISU) e del presidio di protesta organizzato per domani mattina in via Madama Cristina 83.
Bisogna anche ricordare che la ristorazione universitaria in Piemonte è utilizzata solo dal 15% degli studenti, a fronte di una media italiana del 30% (la nostra Regione per posti in mensa ogni mille iscritti è al penultimo posto nazionale), ciò a causa di note carenze organizzative. La Toscana eroga quattro volte tanto il numero dei pasti del Piemonte, con costi a carico degli studenti più bassi (prezzo massimo a pasto di 4,50 euro, a fronte di una media di 6,20 euro in Piemonte).
Michelangelo TOMA, consigliere di amministrazione di EDISU, ricorda che «l’aumento non è stato concordato con il Cda dell’ente, che è stato completamente tenuto all’oscuro e ora è chiamato ad adeguarsi alla Delibera regionale. Voterò contro l’aumento, che considero iniquo perché colpisce una categoria di cittadini già duramente provati dai due anni di pandemia».
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