REGIONE – Aumento del disagio psicologico dopo il Covid
Emerge un significativo aumento del disagio psicologico, attribuibile a lockdown e pandemia. Un fenomeno che interessa tutta la popolazione generale, compresi gli operatori sanitari. Ma a patire è stata soprattutto la popolazione dei giovani adulti, particolarmente nella fascia tra gli 11 e i 17 anni. Lo hanno spiegato ieri, in audizione presso la Commissione Sanità, il presidente e la vicepresidente dell’Ordine degli psicologi del Piemonte, Giancarlo Marenco e Georgia Zara; Lorys Castelli professore associato del Dipartimento di psicologia dell’Università di Torino; Alessandro Bonansea dirigente psicologo dell’Asl To3.
“Il contributo di questa mattina, che evidenzia l’aumento del disagio psicologico post Covid, è importante per la futura programmazione dei servizi sanitari regionali”, così ha sintetizzato il presidente della quarta Commissione, Alessandro Stecco, su quanto emerso nel corso dell’audizione relativa all’indagine conoscitiva sul disagio psicologico post Covid.
A parere degli auditi, che hanno illustrato tre relazioni, sarebbe necessario intervenire investendo nei servizi pubblici di psicologia ed anche nella scuola. Importante, poi, promuovere la ricerca scientifica.
L’esposizione delle varie problematiche è seguita anche alle domande dei commissari, Francesca Frediani (M4o), Carlo Riva Vercellotti (Fdi), Sara Zambaia, Gianluca Gavazza e Andrea Cane (Lega), oltre allo stesso presidente della Commissione. Quest’ultimo ha rilevato che “l’importanza di fare sempre più fulcro sui servizi di psicologia, anche nelle case di comunità, per seguire nel tempo le varie fasce di popolazione colpite dai disordini psichici. Servizi che avranno sempre più lavoro a causa del netto aumento delle persone colpite”.
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