CARMAGNOLA – Legambiente storce il naso sul progetto della provinciale 20
Il Circolo di Legambiente-Il Platano di Carmagnola, boccia il progetto dell’allargamento della provinciale 20 tra Carignano e Carmagnola, messo in piedi da Città Metropolitana. “Abbiamo analizzato con attenzione il progetto per adeguamento funzionale S.R. 20 – tratto tra S.P. 142 e l’abitato di Carmagnola e ponte sul Po commissionato dalla Città Metropolitana di Torino – spiega il circolo in una nota -, ci spiace constatare come il progetto non preveda la realizzazione di una pista ciclabile affiancata che permetta la percorrenza sicura in bicicletta della pericolosa tratta tra Carignano e Carmagnola. Nonostante il Piano Paesaggistico della Regione Piemonte preveda esplicitamente di favorire l’uso pedonale o ciclabile dei percorsi sulla viabilità storica non vediamo il minimo accenno a questi intenti nel progetto definitivo. In tutta la corposa documentazione progettuale la parola “ciclabile” è citata 3 volte e non è nemmeno ben chiaro se il ponte sul Po sarà attraversabile in sicurezza a piedi e in bicicletta. Unica cosa certa è che verrà mantenuto l’accesso veicolare al posteggio di fianco al ponte che ogni anno il nostro Circolo pulisce dai rifiuti di una fruizione poco rispettosa dell’ambiente favorita proprio dal facile accesso veicolare e dal parcheggio selvaggio di auto che spesso ne impedisce anche la percorrenza a piedi e in bicicletta e provoca incidenti.
Per incrementare l’utilizzo della bicicletta, non solo come mezzo per lo svago ma anche per la mobilità tra comuni, è necessario progettare e costruire infrastrutture adeguate e sicure protette dalle automobile e dai grossi camion. Mentre gran parte dei paesi europei da anni ha intrapreso con successo questo percorso a quanto pare da noi l’intento non è nemmeno preso in considerazione. Nel caso specifico sembra che la percorrenza della futura S.R. 20 sarà addirittura vietato alle biciclette come lo è già la circonvallazione di Carignano e ai malcapitati ciclisti che vorranno recarsi da un comune all’altro sulle due ruote non resterà altro che cercare scomode e mal curate carrarecce di campagna”.
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