MONCALIERI – Italia Viva torna a pressare per l’ospedale unico
In Piemonte l’occupazione delle terapie intensive è arrivata ad un tasso del 39%. L’Unità di crisi della Regione sospende i ricoveri no Covid, escluse le urgenze e i ricoveri oncologici. Questa è la disposizione emergenziale comunicata a tutte le aziende sanitarie a causa dell’aggravarsi della pandemia e della necessità di ulteriori misure per garantire sufficienti posti letto a disposizione dei pazienti Covid. Differite anche tutte le attività ambulatoriali, ad eccezione di quelle urgenti. Esclusi dal provvedimento anche gli screening oncologici. L’obiettivo, in questo modo, è di passare dal 20% al 40% dei posti letto totali dedicati al Covid.
Italia Viva – sezione di Torino sud -, dà la sua visione della questione: “Tutto questo accade perché le strutture sanitarie non sono sufficientemente e adeguatamente attrezzate per affrontare la straordinarietà e anzi devono essere ripensate anche per gestire l’ordinarietà. Obiettivi che potrebbero essere raggiunti da una nuova struttura sanitaria come l’Ospedale Unico e il sistema di rete sanitaria che creerebbe intorno a sé. Un progetto sanitario che ha l’obiettivo di ridisegnare complessivamente la medicina del territorio e recuperare la funzionalità dei presidi esistenti, connettendoli anche digitalmente allo stesso Ospedale Unico. La dimensione dell’ASL 5 è molto grande, ne siamo consapevoli, proprio per questo riteniamo che debba essere ristudiata anche tutta l’organizzazione della sanità con, a tendere, presidi ospedalieri nei centri più piccoli. Un Ospedale di eccellenza unico dedicato alle patologie più gravi mentre sui territori una rete di prevenzione, di emergenza, di lungodegenza, di riabilitazione e di assistenza domiciliare per decongestionare l’ospedale principale. Tuttavia, si continua a perdere tempo e a bloccare questo importante e, oggi più che mai, indispensabile cantiere”.
Condividi