BULLISMO – La Regione pronta ad un bando per l’aiuto alle famiglie
L’assessore regionale alle Politiche sociali e alla Famiglia, Chiara Caucino, anticipa la prossima emanazione di un bando da 500.000 euro per la sensibilizzazione e l’educazione delle famiglie sul tema del bullismo e cyberbullismo: “Si tratterà di una misura che coinvolgerà i genitori per renderli consapevoli su questi temi e che rientra in tutto il lavoro che sto portando avanti nel sostegno alla genitorialità, perché contro fenomeni di questo genere la ‘cura’ risiede proprio nell’educazione e parte sempre e comunque dalle famiglie. L’intenzione è quella di creare un percorso formativo dedicato ai genitori, sia in coppia che singoli, per sostenere l’esercizio ed il rafforzamento delle capacità genitoriali e di accompagnamento nel loro ruolo educativo nel gestire i figli seguendo tutte le tappe educative della crescita dei figli. Saranno coinvolti anche gli operatori dei centri per le famiglie”.
Secondo Caucino “bisogna, allo stesso tempo, sensibilizzare i genitori che non devono lasciare smarphone e tablet ai loro figli senza un adeguato controllo. La presenza di un adulto nella fruizione dei contenuti può favorire il processo di regolazione delle emozioni, contribuendo a prevenire casi di bullismo precoce. La scuola deve fare certamente la sua parte, ma è la famiglia il nucleo da cui deve partire la consapevolezza di non dover nuocere all’altro. Occorre educare i propri figli all’empatia nei confronti del prossimo”. L’assessore mette anche in guardia “sui campanelli d’allarme a cui le famiglie devono prestare attenzione, in particolare le alterazioni dell’umore, che possono sfociare in aggressività, nervosismo o, al contrario, depressione e auto isolamento, l’uso smodato di tablet e smarphone e i sintomi fisici, come cali o aumenti di peso, cefalea, sonno disturbato o difficoltà a concentrarsi”.
Secondo i pediatri il 50% dei giovani tra gli 11 e 17 anni è stato vittima di bullismo e il fenomeno si è acuito da quando gli smartphone e i social media – in particolare quelli dedicati ai più giovani – si sono diffusi capillarmente: quasi l’86 per cento dei ragazzi utilizzano quotidianamente apparecchi di ultima generazione e, di questi, il 22,2% ha riferito di essere stato vittima di cyberbullismo. La Società italiana di Pediatria rileva che le denunce alla Polizia postale per reati connessi al cyberbullismo a danno di minori sono cresciute del 65%.
Condividi