SANTENA – Lutto del Comune per la morta di Antonino Aurea
l Sindaco, l’Amministrazione Comunale e il Consiglio Comunale di Santena esprimono profondo cordoglio per la morte improvvisa di Antonio Aurea, da tutti conosciuto come “Toni o Tonino”.
“La notizia della morte di una persona è un fatto sempre doloroso, maggiore quando si tratta di una persona fragile e con la quale si è percorso un lungo tratto di strada insieme – spiega in una nota il Comune -, a tutte le Amministrazioni santenesi che si sono succedute negli ultimi 15 anni, le problematiche di Tonino erano note e prese in carico da tempo.
Viveva in un’abitazione di edilizia popolare assegnatagli dal Comune, ricevendo anche un sussidio economico. Più volte è stato necessario affidare la gestione dei suoi stati di salute, psichica e fisica, dapprima al Consorzio per i Servizi Socio Assistenziali e successivamente al Centro di Salute Mentale di Chieri. Negli ultimi anni diverse volte è stato ripulito il suo alloggio che veniva regolarmente trasformato in una discarica su tutta la sua superficie (talvolta personalmente dal Sindaco, che insieme ad altri Consiglieri comunali raccoglieva periodicamente anche le sue feci nei giardinetti da lui frequentati).
Poiché Tonino rifiutava ogni forma di aiuto e terapia, il Sindaco ha ripetutamente richiesto e ottenuto dei T.S.O. (Trattamento Sanitario Obbligatorio) per cercare di iniziare o continuare le cure necessarie e sempre da lui interrotte. Purtroppo, ogni volta che ciò accadeva, gli ospedali non lo potevano trattenere più di una sola notte e neppure lo stesso Sindaco non lo poteva imporre, nonostante ripetute richieste ai Servizi assistenziali e alla Procura della Repubblica.
Nessuna azione di ricovero coatto presso strutture assistenziali protette era consentita al Comune, se non previa autorizzazione di un Giudice Tutelare, di cui, fino all’ultimo, era stato ripetutamente richiesto l’intervento tramite ogni canale possibile (l’ultima volta la scorsa settimana).
Ma purtroppo non è mai facile combattere contro i demoni interiori e le sue condizioni andavano via via peggiorando. I suoi fantasmi, i suoi amici immaginari lo accompagnavano più di chiunque altro.
E allora anche la famiglia ha perso le speranze e si è allontanata così come già aveva fatto la gente.
Spesso come Amministrazione ci siamo interrogati su quali fossero i metodi migliori per intervenire, per bloccare quel circolo vizioso, tentando di lavorare in sinergia tra i diversi enti territoriali.
Tonino ha messo tutti noi in discussione, Amministrazione e cittadini, e ancora oggi la sua morte ci obbliga a riflettere. Ci costringe a fare un’analisi su noi stessi, come singole persone e società civile; perché figure come lui hanno la capacità di toccarci dentro.
Ci costringe a riflettere sui nostri sentimenti interiori, quelli che alla fine ci fanno agire per egoismo, quelli che ci fanno puntare il dito sugli altri, senza soffermarci su ciò che ognuno di noi potrebbe fare.
Personalmente, sono rammaricato da ciò che non ho potuto fare per aiutarlo di più (perché Tonino stesso non me lo consentiva o perché bloccato dalle altre Istituzioni preposte) e da talune persone che, troppo frettolosamente, hanno espresso giudizi o valutazioni senza conoscere tutti gli aspetti della vicenda.
Ma, forse, tutti noi frequentemente emettiamo giudizi sulle persone che ci circondano, senza conoscere a fondo le loro storie e le loro motivazioni (magari condividendoli sui social media). E anche su questo vi invito a riflettere.
E proprio in questi giorni, vicini alle feste, vogliamo raccoglierci in un cordoglio collettivo, nella speranza che per Tonino sia arrivata davvero la quiete”.
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