EFFETTO DECRETO COVID – Le associazioni dei circoli: “Non si può far finta che questo mondo non esista”
Le associazioni Acli e Arci alzano la voce per gli effetti del nuovo decreto covid che impone ai circoli lo stop alle attività. “Senza ristori rapidi per i circoli e gli spazi culturali e teatrali no profit le nostre città si impoveriranno ulteriormente – spiegano in una nota -, siamo consapevoli che l’emergenza sanitaria non è terminata e siamo coscienti della responsabilità che occorre per affrontare questo momento storico. Abbiamo messo sempre al centro la salute come bene primario e lo abbiamo dimostrato in questi mesi in cui i circoli, anche in parte modificando le propria attività e i propri orari, hanno garantito in sicurezza non solo una variegata offerta culturale, ma anche occasioni di socialità, sostegno reciproco, e azioni di solidarietà alimentare, attraverso l’impegno di centinaia di volontari. Quasi la metà delle produzioni musicali e teatrali del nostro territorio si svolgono in circoli e in spazi associativi no profit che, a seguito dell’ultimo decreto, rischiano di non esser in grado di sopravvivere senza un intervento immediato, causando la perdita di migliaia di posti di lavoro. Non è più possibile aspettare e non è più possibile far finta che questo mondo non esista.
In vista di quello che a tutti gli effetti per le nostre realtà e per tutti coloro che lavorano in orario serale è un secondo lockdown, chiediamo al Presidente delle Regione Piemonte Cirio e alla Sindaca della Città Metropolitana Appendino di prevedere quanto prima misure compensative rapide ed efficaci come:
− riapertura dei termini e semplificazione procedure di accesso per “Bonus Piemonte” per circoli APS con somministrazione e “Bonus Cultura” per le associazioni culturali;
− esonerare le associazioni dal pagamento dei canoni delle concessioni e locazioni da corrispondere agli enti pubblici, relativi ai periodi di sospensione o limitazione delle attività;
− il ristoro equivalente ai canoni di affitto da corrispondere ai privati;
− l’annullamento dei versamenti TARI;
− contributi a fondo perduto a sostegno delle associazioni le cui attività sono sospese, incluse espressamente le attività di somministrazione dei circoli culturali e ricreativi.
Chiediamo inoltre che la Regione Piemonte e la Città Metropolitana di Torino si facciano portavoce con forza delle esigenze del mondo associativo nei confronti del Governo, affinché includa l’associazionismo nelle misure di compensazione dei danni legati ai provvedimenti di sospensione delle attività”.
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