Denso di Poirino pronta a ripartire, ma attende la risposta dei clienti in Spagna, Francia e Germania

POIRINO – “La cosa più importante è la salute dei nostri dipendenti”. Così il responsabile delle Risorse umane della Denso Thermal System di Poirino Marco Amelotti commenta la chiusura dello stabilimento, che dovrebbe terminare ufficialmente lunedì 23 marzo con la riapertura, ma che potrebbe essere prorogata.

Anche prima che la situazione del Covid-19 si aggravasse in tutt’Italia, l’azienda (circa 1400 lavoratori) aveva già preso provvedimenti: trasferte ridotte; ridotto ingresso di fornitori, clienti e visitatori; chiusa l’area break e altri ambienti comuni; attivazione dello smart working per 250 dipendenti occupati negli uffici; mascherine e rispetto delle distanze di sicurezza per tutti gli altri.

“Venerdì scorso gli uffici degli impiegati erano già chiusi perché era prevista la sanificazione degli ambienti”, dice Amelotti. Poi è arrivata la notizia dei primi due casi. “Abbiamo deciso di chiudere temporaneamente anche la produzione, per permettere una sanificazione completa di tutti i locali”, spiega.L’azienda ha anche aderito al protocollo nazionale per la sicurezza sul luogo di lavoro siglato sabato.“Nel frattempo abbiamo attivato lo smart working per 250 persone che lavorano negli uffici, e acquistato termometri per il monitoraggio della temperatura”.

Poi per la prima volta una persona presente in stabilimento è risultata positiva al test. Da qui la decisione di evacuare, bonificare e chiudere tutto per una settimana, per evitare possibili contagi nel sito produttivo e negli uffici. “Abbiamo attivato tutte le precauzioni possibili”, dice Amelotti.

E adesso? “La Denso è tecnicamente pronta a riaprire dal 23 marzo, ma la ripresa dell’attività non dipende solo da noi: in Spagna, Germania e Francia, dove risiedono buona parte dei nostri clienti, patiscono la stessa grave situazione che stiamo sperimentando in Italia a causa del coronavirus. Se si fermeranno loro, dovremo valutare anche noi il da farsi”.