Il Rally di Montecarlo torna a splendere nel Principato
Dal nostro inviato Gabriele Valinotti
MONTE-CARLO – Va bene (forse) eliminare il percorso di avvicinamento, la massacrante tappa che portava i concorrenti partiti da diverse città europee a concentrarsi su Monte-Carlo per iniziare il rally vero e proprio quando la stanchezza e i chilometri avevano già raggiunto livelli insopportabili per i comuni mortali. Ma che il rally più famoso del mondo scattasse dalla modesta Gap, ombelico del rally, ma non certo il suo cuore, non ci voleva proprio. Perciò per l’edizione 2020 l’AC Monaco ha riportato la sede di partenza davanti al Casinò di Monte-Carlo, facendo contenti tutti, tranne le case che vorrebbero disputare una gara di grande rilievo internazionale, ma nel salotto di casa propria.
Così via da Monte-Carlo ieri, giovedì 23 gennaio, alle 17.00 per affrontare subito due prove nella notte che hanno fatto selezione in classifica ma permesso a tutti gli 86 equipaggi regolarmente partiti di arrivare, a notte più che fonda a Gap con il belga Thierry Neuville al comando a dimostrazione che non teme la concorrenza in casa Hyundai.
La tappa di venerdì si sviluppava su tre prove speciali ripetute due volte e a metà giornata aveva portato al comando il britannico Elfyn Evans (Toyota) davanti a Neuville staccato di 8”9 e Sébastien Ogier (Toyota) a 9”7. Con tutti gli altri a quasi un minuto se non oltre. Già fermo il campione del mondo in carica, l’estone Ott Tänak che ha stropicciato malamente la sua Hyundai, che guidava per la prima volta a 178 km/h. Nessun danno per lui e il suo navigatore, ma il mondiale per Tänak e la squadra guidata dal cuneese Andrea Adamo inizia in salita. Fermo anche l’italiano Andrea Nucita, Hyundai, che ha stallonato sulla quinta prova, mentre continua a essere in gara il saluzzese Enrico Brazzoli, che difende i colori della scuderia torinese Winners Rally Team, settimo di graduatoria WRC-3, che ha toccato una pietra nella prima prova mattutina, rompendo il cerchio e forando lo pneumatico, fatto che gli è costato dieci minuti, mentre il cuneese Alessandro Gino è 18° di WRC-2. Fermo anche il veronese Umberto Scandola, campione italiano assoluto 2013, che dopo una toccatina nello Shake Down di ieri, si è girato sul ghiacciato della quinta prova, terza di giornata (Avançon-Notre Dame du Laus) chiudendo così anticipatamente la sua prima avventura al Monte.
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