CARMAGNOLA – L’attività dei «ranger» dell’area protetta del Po torinese nel 2019: 47 sanzioni e tanti animali salvati
Reso noto il resoconto dell’attività svolta nel corso del 2019 dall’Ufficio di vigilanza dell’Ente di gestione delle Aree protette del Po torinese. Grazie all’ausilio degli Operatori Selezionati (cacciatori volontari che collaborano con l’Ente-Parco per il contenimento faunistico), sono stati complessivamente abbattuti 132 cinghiali, principalmente nella Riserva naturale della Confluenza della Dora Baltea e, in misura minore, nelle altre Riserve naturali presenti lungo il Po a monte di Torino e nel Parco naturale della Collina di Superga. È proseguita la collaborazione con il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino, finalizzata allo studio della presenza, sui cinghiali catturati e negli ambienti naturali delle aree protette di competenza, di zecche o altri parassiti potenzialmente pericolosi per la salute umana. A tal proposito sono state organizzate 3 serate divulgative nelle sedi dell’Ente-Parco e presso il Museo di Storia naturale di Carmagnola, al fine di aggiornare tutti i cittadini interessati sulla presenza di zecche e di patologie zoonosiche ad esse correlate. Nel corso dell’estate del 2019 è anche iniziato il contenimento numerico delle nutrie che ha consentito la cattura di 21 animali in alcune zone umide presenti lungo il fiume Po. Sul fronte delle attività di polizia giudiziaria, le indagini hanno portato alla redazione di 7 denunce penali alle procure competenti, per furto, introduzione di armi e abbandoni di rifiuti all’interno del territorio protetto. Sono state comminate 47 sanzioni amministrative, per un ammontare complessivo di oltre 22.000 euro, per violazioni contestate in materia di attività fuoristrada, abbandoni di rifiuti, tagli boschivi non autorizzati, pesca illecita e per la violazione alle Misure di Conservazione (nei Siti della Rete Natura 2000). L’attività di videosorveglianza per contrastare l’abbandono illecito di rifiuti, già attiva da diversi anni, è stata ulteriormente potenziata grazie alla convenzione con il Comune di Carmagnola, che ha fornito all’Ufficio vigilanza dell’Ente-Parco nuove fototrappole per sorvegliare in modo continuativo alcune aree naturali lungo il fiume Po.
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