AMBIENTE – Le associazioni animaliste chiedono il divieto di caccia sui fondi privati
Il Tavolo Animali & Ambiente, costituito dalle associazioni ENPA, LAC, LAV, LEGAMBIENTE l’Aquilone, LIDA, OIPA, PRO NATURA, SOS GAIA ha espresso l’invito per i conduttori dei fondi provati di ottemperare alla sentenza della Corte Costituzionale relativa al divieto di caccia sui fondi privati, istituendoli dove di propria competenza. “Il proprietario o il conduttore di un fondo – spiegano le associazioni in un comunicato -, che intende vietare sullo stesso l’esercizio dell’attività venatoria inoltra al Presidente della provincia e al Sindaco della Città metropolitana di Torino e, per conoscenza all’ATC o CA di competenza, una richiesta motivata che deve essere esaminata dall’amministrazione e in assenza di risposta entro i termini ivi contenuti si intende accolta. La Giunta regionale ora ha il dovere di attivarsi per fissare i criteri e le modalità di esercizio del divieto, provvedendo ad assumere anche il parere della Terza Commissione del Consiglio regionale competente in materia. Per tante attività legate agli ambienti naturali danneggiate dalla presenza della caccia (agricoltura e orticoltura con produzioni biologiche o biodinamiche, agriturismi, fattorie didattiche, gestione di percorsi didattici, naturalistici e turistici, oasi private per attività di birdwatching, ecc.) possono aprirsi possibilità nuove per poter svolgere le proprie attività senza il pericolo causato dalla presenza di persone armate alla ricerca di prede. Invitiamo pertanto le associazioni di categoria e i singoli imprenditori interessati ad ottenere il divieto di caccia sui propri fondi, a tutela delle attività condotte in ambienti naturali e agricoli”.
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