Orti vietati a Tetti Piatti

MONCALIERI – Divieto di utilizzo degli orti e di consumare i relativi prodotti. Il motivo? Rischio inquinamento dovuto all’alluvione del novembre scorso. La diffida verso gli abitanti delle case popolari di Tetti Piatti si è materializzata attraverso un manifestino e la rete rossa da cantiere che delimita gli appezzamenti. A distanza di un anno la fuoriuscita del gasolio che aveva annerito pareti ed aree verdi potrebbe quindi celare qualche pericolo per la salute. Lo dice chiaramente l’Atc nella lettera inviata ai residenti dal civico 17 al 25 di frazione Tetti Piatti, anche se specifica che l’inquinamento è riconducibile “solo in parte allo sversamento avvenuto dai serbatoi delle centrali termiche dismesse”. Il resto è frutto di tuitto ciò che l’acqua del fiume ha portato sul terreno.

E se da una parte l’Atc ricorda come il regolamento vieti

“di utilizzare per fini personali parti delle aree verdi comuni e di mettere a dimora piante”, dall’altra aggiunge “a chi eventualmente abbia

contravvenuto” che a seguito dell’alluvione dello scorso 25 novembre “d’intesa con le altre autorità territoriali e sanitarie, ha iniziato ad effettuare una serie di rilievi ed analisi chimiche circa potenziali conseguenze ambientali dovute alle acque tracimate che hanno interessato l’area di Tetti Piatti”. Da qui il divieto di utilizzo per gli orti che si affacciano verso strada Carignano ed il conseguente divieto di consumo dei relativiprodotti. Si tratta di una misura precauzionale, legata in parte al versamento del serbatoio (che si trova dal lato opposto degli orti) ma anche all’esondazione del Chisola, tanto che la presenza di agenti chimici è stata confermata dalle analisi precauzionali commissionate da Arpa a settembre.

“Questo non vuol dire che ci sia pericolo per chi vive li – spiegano da Atc – ma il mix con diserbanti e prodotti chimici usati per coltivare potrebbe risultare nocivo. Senza contare che gli orti non sarebbero comunque permessi”.

Per Atc rischio inquinamento