AGRICOLTURA – Continuano le difficoltà per il comparto ortofrutticolo
Con l’estate alle porte e le temperature in salita, il consiglio è sempre quello di consumare frutta fresca che con le sue vitamine nutre, disseta e reintegra le sostante che col caldo vengono eliminate. Quest’anno, però, il comparto frutticolo piemontese, già messo a dura prova dal clima e dalla “maledetta primavera” deve affrontare criticità ben più amare che offuscano la dolcezza dei frutti prodotti. Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino, spiega: «La situazione per i produttori si sta facendo preoccupante a causa dei tempi di pagamento estremamente dilatati. Solitamente, le pesche vengono pagate entro Natale: quest’anno si è dovuto attendere ulteriori 60 giorni; un ritardo di due mesi senza alcuna giustificazione. Le mele estive, ovvero quelle del gruppo Gala, vengono pagate solo in questi giorni, quando la raccolta è avvenuta 300 giorni fa. Le susine sono state pagate a marzo: di solito lo si faceva 90 giorni prima. E tutto tace sui pagamenti riguardanti le mele autunnali e i kiwi. Eppure la Gdo, Grande distribuzione organizzata, rispetta i pagamenti entro i 60 giorni. A questo punto viene da chiedersi che ruolo stanno giocando i centri di condizionamento. Una cosa è certa: questo sistema sta lentamente strangolando le nostre imprese che si espongono con costi ingenti, fanno da banche, cercano con ogni sforzo di migliorare costantemente la qualità delle produzioni venendo sempre più incontro ai gusti dei consumatori, ma sono l’anello più debole e dimenticato di tutta la filiera».
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