Torino, Confesercenti contro la Ztl allargata
“Il Comune ritiri la delibera sulla Ztl”: è questa la richiesta che Confesercenti rivolge all’amministrazione Appendino, che proprio questa mattina ha approvato le linee guida del provvedimento contestato dal mondo del commercio. La delibera di Torino prevede l’ingresso a pagamento dalle 7.30 alle 19.30, con la possibilità di sosta all’interno dell’area centrale per un periodo di tempo al momento indicato in 2 ore.
“In sostanza – spiega Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti – ci sono state dette tre cose: la Ztl viene prolungata alle 19,30, il suo perimetro non cambia, è previsto un ticket d’ingresso fino a cinque euro. Se questi sono i punti fondamentali, è evidente che qualsiasi proposta di ‘confronto’ appare del tutto strumentale e in malafede, perché riguarda non la sostanza ma soltanto aspetti del tutto secondari. Insomma, tanto per rimanere in tema, il Comune ha scelto l’auto, il modello, la cilindrata, il tipo di alimentazione, il motore e a noi chiede un parere sul colore. Ancora una volta, assistiamo alla politica del fatto compiuto. In questa situazione, l’unico effettivo segnale di discontinuità sarebbe quello di voltare pagina e avviare una discussione nel merito senza l’ostacolo rappresentato da un provvedimento già scritto. In caso contrario, ogni vero confronto è impossibile”.
Anche perchè il centro è la zona di Torino meno congestionata: perché, allora, c’è la necessità di intervenire sulla Ztl? Una domanda alla quale l’amministrazione comunale non ha mai risposto in modo convincente.
“Il Comune ritiri la delibera sulla Ztl”: è questa la richiesta che Confesercenti rivolge al Comune, dopo la presentazione del provvedimento fatta questa mattina dalla sindaca Appendino e dall’assessora Lapietra.
“In sostanza – spiega Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti – ci sono state dette tre cose: la Ztl viene prolungata alle 19,30, il suo perimetro non cambia, è previsto un ticket d’ingresso fino a cinque euro. Se questi sono i punti fondamentali, è evidente che qualsiasi proposta di ‘confronto’ appare del tutto strumentale e in malafede, perché riguarda non la sostanza ma soltanto aspetti del tutto secondari. Insomma, tanto per rimanere in tema, il Comune ha scelto l’auto, il modello, la cilindrata, il tipo di alimentazione, il motore e a noi chiede un parere sul colore. Ancora una volta, assistiamo alla politica del fatto compiuto. In questa situazione, l’unico effettivo segnale di discontinuità sarebbe quello di voltare pagina e avviare una discussione nel merito senza l’ostacolo rappresentato da un provvedimento già scritto. In caso contrario, ogni vero confronto è impossibile”.
“La riforma del sistema degli accessi – fa presente in una nota il comune di Torino – partirà solo dopo l’arrivo dei nuovi autobus che consentiranno il potenziamento del servizio di trasporto pubblico nella zona propedeutico all’ introduzione delle regole di ‘Torino Centro Aperto’.
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