Viabilità metropolitana: incidenti in calo in tutta la Provincia. Ma c’è ancora molto da migliorare
In sette anni gli incidenti sulla strada si sono ridotti del 9%, e anche le conseguenze sono in generale meno drammatiche che in passato. E’ il risultato della relazione sulla sicurezza stradale presentato dall’Ufficio monitoraggio traffico e incidentalità della Città metropolitana di Torino. Il report, che analizza i dati del traffico e dei sinistri rilevati tra il 2011 e il 2017 (eccetto Torino, in cui non sono presenti vie di competenza provinciale), ha visto calare il numero degli incidenti di quasi uno su dieci, dai 934 del 2017 ai 1.027 del 2011. La diminuzione dei feriti si attesta invece sul 4,2% (sono stati 1.461 nel 2017; erano 1.526 nel 2011). Resta sostanzialmente stabile l’indice di mortalità (4,37%, contro il 4,93% del 2011).
“Per le singole zone, un dato interessante è che non c’è una correlazione diretta fra chilometri e numeri di incidenti – spiegano gli esperti della Città metropolitana – Bisogna rapportare i dati ad altri parametri, tra cui il flusso di traffico delle singole infrastrutture. La sola area metropolitana suburbana del capoluogo ha registrato, nel 2017, il 38% degli incidenti (che nel quinquennio 2013-2017 sono il 35,5%), a fronte di una estensione stradale del 15,14% di tutta la rete”.
La maglia nera degli incidenti sulla strada spetta al pinerolese per il numero dei feriti, alla zona metropolitana Ovest per quanto riguarda la frequenza, il costo sociale e la concentrazione dei casi, tripli rispetto al valore medio di tutta la provincia.
Rispetto poi al dato generale della frequenza, sembra in controtendenza l’area metropolitana Nord, mentre la diminuzione appare netta nella zona del Canavese occidentale, come anche nel Chierese-Carmagnolese.
“Siamo soddisfatti per la riduzione dei parametri incidentali, ma siamo ancora lontani dagli obiettivi europei – commenta il consigliere delegato alla viabilità Antonino Iaria – Occorre un salto di qualità nelle strategie di prevenzione e controllo”.
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