Troppi passaggi a livello sulla linea Torino-Pinerolo. Le ferrovie vogliono eliminarli, Coldiretti chiede di concertare un piano per non danneggiare gli agricoltori
Gli agricoltori chiediamo di poter dire la loro sul piano delle Ferrovie per eliminare i passaggi a livello in particolare sulla tratta Torino-Pinerolo.
Per Claudio Mullineris, presidente della sezione Coldiretti di Pinerolo, “Tutto bene quando si chiude il passaggio a livello e si pensa di realizzare un cavalcavia o un sottopasso. Non invece quando si ipotizza la chiusura senza opere di compensazione o, al più, una stradina che corre a fianco dei binari. In tal modo i coltivatori, rispetto a oggi, dovranno percorrere lunghi tratti per recarsi dalle loro cascine fino ai campi. Nel territorio di Pinerolo, Roletto, Frossasco e Piscina, i coltivatori coinvolti dal progetto di chiusura dei passaggi a livello sono alcune decine. Medesimo problema si ha però su tutta la tratta ferroviaria. Qualche esempio? A Pinerolo ci sono problemi per il passaggio a livello che collega il centro industriale di Pinerolo alla frazione Motta Grossa. Rispetto ai binari le cascine sono da una parte e i campi dall’altra. Come agricoltori abbiamo chiesto la realizzazione di un sottopasso. L’amministrazione e RFI, Rete ferroviaria italiana, non sembrano intenzionati a percorrere tale soluzione proponendo a compensazione una stradina che porti al cavalcavia più vicino”.
Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino, riassume così la posizione degli agricoltori: «Lungo la Torino-Pinerolo si contano decine di passaggi a livello: si rischia che tutte le intersezioni con piccole arterie campestri vengano soppresse, con la realizzazione di strade parallele ai binari. Coldiretti chiede a RFI e alle amministrazioni comunali di poter concertare il tragitto delle stradine o la realizzazione di cavalcavia e sottopassi adeguati per ridurre al minimo i disagi. E’ il caso di ricordare che alcuni passaggi a livello risultano molto frequentati. Se li si vogliono eliminare occorrerà studiare alternative razionali”.
Condividi