LAVORO – La provincia di Torino si conferma la provincia più cassaintegrata d’Italia
In Italia, nei primi undici mesi del 2018, come evidenziano i dati del Servizio politiche attive e passive del lavoro della UIL Nazionale, sono state richieste 203.704.054 ore di cassa integrazione, in discesa del 38,1% rispetto allo stesso periodo del 2017.
In Piemonte la richiesta è stata di 27.719.585 ore, in diminuzione del 16,6% (+3,7% ordinaria, -25,5% straordinaria, -96,1% deroga). La media mensile dei lavoratori della nostra regione tutelati è stata di 14.823, con un calo di 2.952 unità rispetto all’anno precedente. Il Piemonte si conferma al 2° posto per ore richieste, preceduto dalla Lombardia.
L’andamento delle ore nelle province piemontesi, nel confronto tra primi undici mesi del 2018 e del 2017, è stato il seguente: Verbania +82,2%, Cuneo +59,4%, Torino -10,6%, Alessandria -25%, Vercelli -46,5%, Asti -47,3%, Novara -59,4%, Biella -68,1%. Torino, con 16.910.928 ore richieste mantiene anche nel 2018 il primato di provincia più cassaintegrata d’Italia. Nella nostra regione, la variazione percentuale della cassa integrazione per settori produttivi ha registrato: -13,4% Industria, -16,3% Edilizia, -99,2% Artigianato, -52,3% Commercio, per un totale di -16,6%.
Il segretario della UIl Piemonte Gianni Cortese spiega: “Nei primi undici mesi dell’anno la riduzione di ore di cassa integrazione in Piemonte è stata largamente inferiore al dato medio nazionale e ciò non è rassicurante per lo stato di salute dell’economia della nostra regione, che progressivamente ha visto assottigliarsi l’entità del calo annuale. Se aggiungiamo che la legge di bilancio appena approvata dal parlamento desta forti perplessità per l’esiguità degli investimenti pubblici e per il mancato alleggerimento della pressione fiscale per i lavoratori dipendenti e per i pensionati che, per di più, non avranno nemmeno il recupero pieno dell’inflazione, c’è da augurarsi che il nostro Paese non debba pagare a caro prezzo l’ennesima occasione mancata”.
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