LAVORO – I dati Uil sulla cassa integrazione: ad agosto in provincia di Torino +234,9%
In Italia, ad agosto, come evidenziano i dati del Servizio politiche attive e passive del lavoro della UIL Nazionale, sono state richieste 11.176.510 ore di cassa integrazione, in diminuzione del 23,1% rispetto al mese di luglio.
In Piemonte la richiesta è stata di 2.023.253 ore, in aumento del 97,7% (-5,1% ordinaria, +286,4% straordinaria, 0% deroga). Si tratta del maggior incremento tra le regioni italiane.
DATI PROVINCIALI
L’andamento delle ore nelle province piemontesi, nel confronto tra agosto e luglio, è stato il seguente: Cuneo +887,1%, Torino +234,9%, Vercelli +52,3%, Novara -25,7%, Biella -28,7%, Alessandria -59,4%, Verbania -92,5%, Asti -94,3%.
PRIMI OTTO MESI DEL 2018
In Piemonte, nei primi otto mesi dell’anno, la richiesta è stata di 19.619.836 ore, in discesa del 23% rispetto all’analogo periodo del 2017 (+3,2% ordinaria, -35,4% straordinaria, -97,5% deroga). A livello nazionale sono state autorizzate 150.719.406 ore, con una riduzione del 38,3%.
Le province piemontesi hanno fatto registrare il seguente andamento: Verbania +89,6%, Cuneo +67,2%, Alessandria -27,3%, Torino -29,7%, Vercelli -35%, Novara -37,6%, Asti-50,5%, Biella -66,7%.
Torino, con 10.397.521 ore, è la 2ª provincia più cassaintegrata d’Italia dopo Roma, il Piemonte è al 2° posto tra le regioni, preceduto dalla Lombardia.
SETTORI PRODUTTIVI
Nella nostra regione, la variazione percentuale della cassa integrazione per settori produttivi, nel confronto tra i primi otto mesi del 2018 e del 2017, è stata la seguente: Industria -20,6%, Edilizia -11,9%, Artigianato -99,8%, Commercio -51,9%, Settori vari 0%, per un totale di -23%.
DICHIARA IL SEGRETARIO GENERALE UIL PIEMONTE GIANNI CORTESE:
“Per quanto, da sempre, i dati del mese di agosto devono essere considerati con cautela, l’impennata di ore registrata in Piemonte, in particolare per la cassa integrazione straordinaria, desta preoccupazione, perché testimonia la persistenza di difficoltà in un discreto numero di imprese. Se a ciò aggiungiamo l’imminente esaurimento degli ammortizzatori per altre imprese, il quadro non è propriamente confortante. Non può essere sottovalutata, inoltre, la crescita delle domande di disoccupazione (Naspi) che, nei primi 7 mesi dell’anno, hanno superato il milione. In particolare, a luglio, si è registrato un raddoppio di richieste rispetto al mese precedente, non sappiamo quanto indotte dal Decreto Dignità che potrebbe aver convinto a non rinnovare una parte di contratti a termine in scadenza. Le prossime rilevazioni dovrebbero fornire le risposte in proposito”.
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