Isolabella capitale di salumi e latte di qualità
Isolabella è uno dei centri demograficamente più piccoli della provincia di Torino, ma mantiene una forte, dinamica e sorprendete vocazione zootecnica, con precise vocazioni alla produzione del latte e alla trasformazione delle carne. A farlo sono due attività imprenditoriali di prim’ordine come i Prosciutti Rosa, del gruppo Raspini, e Isolabella Agricola che raggruppa tutti gli agricoltori di questa attiva comunità.Oggi, mercoledi 12 settembre, è stata una data storica, in quanto l’Assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero ha fatto una lunga visita a queste due realtà, che sono tra le più qualificate e, per volumi, tra le più importanti del Piemonte. Al termine del tour che lo ha impegnato per 5 ore, Ferrero ha dichiarato “Ho verificato di persona la qualità delle loro produzioni e sono rimasto favorevolmente impressionato dalla professionalità e dalla passione degli imprenditori che le guidano. Davvero un bel modo di operare nell’ambito del cibo di qualità, come Regione dobbiamo fare il possibile per essere al loro fianco”.La visita è iniziata di buon ora al prosciuttificio Rosa. Qui ad attendere l’assessore Ferrero e una nutrita delegazione, composta anche dal Sindaco di Isolabella Silvia Colombatto e dal vicesindaco Franco Dellaferrera, c’era lo stato maggiore dell’azienda, con in prima fila il Presidente Umberto Raspini e la figlia Tiziana, vicePresidente, che riescono a far coesistere in un unico nome tradizione e innovazione, legame con il territorio e apertura verso i mercati esteri. Dopo una sintetica presentazione della storia dell’azienda Raspini, nata nel 1946, l’attenzione si è spostata sullo stabilimento di Isolabella, che è stato acquisito dalla società Rosa nel 2002. Ha una superficie di 15 mila metri quadrati e occupa 16 persone. Quindi vi è stata la visita allo stabilimento dotato di sofisticati sistemi di produzione, dove però a contare è soprattutto la qualità della materia prima che viene utilizzata. “Per fare un prodotto di eccellenza – spiega Umberto Raspini, occorre avere strumenti all’avanguardia, ma sono basilari la professionalità dei lavoratori e le carni che si utilizzano e noi vogliamo il massimo dai fornitori, tutti piemontesi”. Dunque una filiera precisa, che permette di avere tutte le certificazioni europee e anche quella americana, che solo Raspini attualmente possiede. Per affrontare questo difficile mercato è in progetto la creazione di un reparto nuovo proprio ad Isolabella. “Noi siamo imprenditori abituati ad investire nostre risorse e quindi attenti a non fare il passo più lungo della gamba – ha ammesso il vulcanico Umberto Raspini – ,ma chiediamo alle istituzioni di fare la loro parte e di credere insieme a noi in queste sfide per affermare il valore della salumeria piemontese, che merita più attenzione”.L’assessore Giorgio Ferrero ha assicurato l’impegno della Regione, cosa già fatta in altri ambiti, come il riso e il vino.Il tour è proseguito poi nel tempio del latte, con la visita agli allevamenti di Isolabella Agricola, una società nata nel 1982 per opera di sei soci, che attualmente è formata da tutte le famiglie del comune che si occupano di agricoltura. Lavorano circa 600 giornate agricole e allevano circa mezzo migliaio mucche da latte, che ogni giorno producono 240 quintali di latte di grande qualità. L’assessore, accompagnto sempre dal Sindaco, ha incontrato il presidente Filippo Menzio e diversi soci, tra cui alcuni giovani, che garantiscono il presente e il futuro di questa azienda, che per la quantità del latte prodotto è tra le prime 5 del Piemonte. “E’ una realtà molto ben strutturata – commenta l’assessore regionale – unica nel suo genere ad aver realizzato tutto senza ricorrere a contributi. Opera in un settore complesso, che ha bisogno di essere costantemente monitorato. In prospettiva è consigliabile fare delle analisi e delle valutazioni per considerare l’opportunità di diffenzazioni nella produzione”. Un processo che in parte Isolabella Agricola ha già fatto con la costruzione di un impianto di biogas da 750 watt, che è alimentato con letame e mais. Questo impianto potrebbe un giorno diventare una risorsa per tutta la comunità di Isolablella, realizzando una forte sinergia tra pubblico e privato.Filippo Menzio e i soci di Isolabella Agricola hanno ringraziato per la visita e per le proposte avanzate, di certo saranno oggetto di valutazioni nei prossimi mesi, quando il lavoro nei campi assorbirà un po’ meno di tempo.
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