Parte la Talpa dell’Idropolitana
Il 4 dicembre, giorno di Santa Barbara, protettrice dei minatori, è la data scelta per il varo della TBM, la talpa che dovrà costruire l’idropolitana, il mega progetto Smat che attraverserà sotto terra tutta Torino. L’’inaugurazione è avvenuta alla alla presenza del Sindaco di Torino e di Città Metropolitana, Stefano Lo Russo, della Presidente dell’Ato3 Torinese, Loredana Devietti Goggia, del Presidente SMAT, Paolo Romano, dell’Amministratore delegato, Armando Quazzo e dei vertici delle Imprese costruttrici Itinera. Apprezzato anche il messaggio di Roberto Repole, Arcivescovo di Torino che, non potendo partecipare, ha scritto: “vi ringrazio per questo lavoro prezioso che vi state accingendo a svolgere per il bene di tutti. Non è senza significato che Smat abbia voluto collocare l’inaugurazione proprio nel giorno della Santa protettrice: è un modo per riconoscere che ogni attività dell’uomo – e in modo speciale le attività delicate, quelle che richiedono intelligenza e particolare impegno – avviene sotto lo sguardo di Dio, che dà significato al lavoro e ad ogni momento della nostra vita. Vi incoraggio a riflettere su questa dimensione del vostro impegno e a svolgerlo con questa particolare consapevolezza, mente vi assicuro il mio sostegno e la mia preghiera”.
La talpa assemblata con l’inserimento della testa fresante, calata nel pozzo costruito in strada dell’Arrivore, procederà allo scavo per la costruzione “dell’idropolitana”, il grande collettore fognario a servizio di Torino e dei Comuni della Città Metropolitana, nel tratto da strada dell’Arrivore a piazzale Ceirano. La condotta avrà un diametro interno di 3.200 mm ed una lunghezza di 9,5 km circa.
L’opera, oltre ad interessare la Città di Torino, è a servizio di 20 comuni metropolitani della zona sud ed ovest della Città: Beinasco, Bruino, Cambiano, Candiolo, Chieri Pessione, La Loggia, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Piobesi, Piossasco, Poirino, Riva di Chieri, Rivalta di Torino, Sangano, Santena, Trana, Trofarello, Villastellone e Vinovo.
Il Presidente SMAT, Paolo Romano, sottolinea che si tratta di un’opera strategica: “Costituirà un’infrastruttura fondamentale per le future generazioni, in grado di garantire l’ambiente e la qualità della risorsa idrica. Il nuovo collettore consentirà di mettere fuori esercizio l’unico collettore intercomunale attualmente esistente ed in funzione da oltre 40 anni permettendone la manutenzione straordinaria. Svolgerà inoltre funzione di laminazione delle portate di pioggia e quindi di mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici”.
Una curiosità: la testa fresante e lo scudo, date le dimensioni, dallo stabilimento di Schwanau (Germania) sono stati trasportati mediante imbarcazioni fluviali percorrendo tutto il fiume Reno, fino a raggiungere il Mare del Nord, da qui sono stati trasportati mediante navi mercantili fino al porto di Genova per poi raggiungere, con trasporti eccezionali, Torino. La restante parte della TBM, considerata la possibilità di smontaggio in componenti di dimensioni inferiori, è stata trasportata mediante autotreni.
“La TBM avanzerà progressivamente con lo scavo fino ad essere montata in profondità per la sua intera lunghezza pari a 163 m, con 3 turni di scavo consentirà di effettuare 20 m al giorno di canale e occuperà oltre 300 operatori e 100 persone in staff”, spiega l’Amministratore Delegato SMAT, Armando Quazzo che, evidenzia “la direzione dei lavori è stata affidata alla società di engineering del Gruppo, Risorse Idriche, con il compito specifico di limitare i disagi al traffico e alla cittadinanza”
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