CARMAGNOLA – Prosegue la serie si appuntamenti contro le mafie
Dopo il grande successo del primo incontro del 12 novembre, che ha visto una straordinaria partecipazione di pubblico al Salone Antichi Bastioni per il convegno sulla ‘Ndrangheta in Piemonte, la rassegna “La mafia uccide. Il silenzio pure” prosegue con nuovi appuntamenti che coniugano cultura e sensibilizzazione.
Il prossimo evento in programma è lo spettacolo teatrale “’Ndrangheta”, che si terrà martedì 19 novembre alle ore 21 presso l’Auditorium Baldessano-Roccati di Carmagnola (Viale Giuseppe Garibaldi 7).
L’ingresso è libero e tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
Prodotto dalla compagnia Teatro Bresci, lo spettacolo offre un intenso viaggio nella complessità e nella brutalità della ‘Ndrangheta, intrecciando vicende di criminalità e riscatto. Attraverso quattro personaggi, viene esplorata una Calabria che si ribella alla criminalità organizzata, culminando nella figura di Augusto, simbolo di coraggio e rinascita. Il testo non solo illustra le dinamiche di una delle più potenti organizzazioni criminali al mondo, ma lancia anche un messaggio di speranza, evidenziando il ruolo importante di chi si oppone a queste logiche oppressive. Un racconto che unisce rigore documentario e forza narrativa, coinvolgendo lo spettatore in un’esperienza emotiva e di riflessione.
Lo spettacolo vede la drammaturgia e regia di Anna Tringali, la consulenza drammaturgica di Antonio Nicaso, saggista ed esperto dei fenomeni criminali di tipo mafioso, e in scena l’attore Giacomo Rossetto.
Anna Tringali ha raccontato come, osservando la emozionate e straordinaria apertura delle uova delle tartarughe sulla spiaggia e la prima lotta per la vita dei piccoli animali, abbia trovato una forza speciale per dare forma allo spettacolo. “Quando ho iniziato a scrivere ’Ndrangheta, ho preso a piene mani tutta la mia infanzia e il mio cuore e da lì ho attinto per dipingere i personaggi del racconto. Un vero viaggio, come fossi una piccola tartaruga in cammino verso le proprie radici.”
Tra le ispirazioni che hanno guidato la creazione dello spettacolo vi è anche il tragico episodio avvenuto nel 2008 a Melito di Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria. Il piccolo Antonino, di soli tre anni, fu colpito alla bocca da un proiettile destinato a un pregiudicato presente nella piazza. Dopo gironi di coma, un anno di ricovero e dieci operazioni, Antonino oggi è un ragazzo pieno di interessi che convive con un frammento di proiettile nella carotide.