AMBIENTE – Qualità dell’aria nel 2023: ancora alti i livelli di Pm10 in provincia di Torino
Ogni anno, dal 1998, viene pubblicato il rapporto “Uno sguardo all’aria”, il documento tecnico, approfondito e dettagliato, che descrive, attraverso dati ed elaborazioni, l’evoluzione e lo stato della qualità dell’aria nel territorio della Città metropolitana di Torino. Una fonte preziosa e completa di informazioni, che descrive lo stato di salute di una delle componenti principali dell’ambiente in cui viviamo. Dal 2012, in primavera, viene proposta un’anteprima del Rapporto, che permette di sondare, anche se in modo meno dettagliato, qual è stato il trend della qualità dell’aria nell’anno precedente.
L’analisi dei dati evidenzia che nove dei dodici inquinanti per i quali sono stabiliti valori di riferimento rispettano i valori limite e obiettivo su tutto il territorio metropolitano. Il 2023 è stato leggermente più siccitoso e più caldo rispetto alla media dei 10 anni precedenti, ma complessivamente ha avuto condizioni favorevoli alla dispersione degli inquinanti. Il valore dell’indicatore utilizzato per individuare il numero di giorni potenzialmente favorevoli all’accumulo del PM10 è stato il terzo più basso della serie storica a disposizione. Più in generale, i dati di PM10, biossido di azoto e ozono hanno presentato significative riduzioni, con un miglioramento evidente anche al netto delle condizioni meteo abbastanza favorevoli.
I dati di PM10 rilevati nel 2023 presentano un netto miglioramento sia rispetto al 2022 (un anno particolarmente critico) che rispetto al 2021 e al 2018, anni che hanno avuto condizioni meteo dispersive confrontabili. Nel 2023 per la prima volta i superamenti del valore limite giornaliero di PM10 sono concentrati nelle stazioni dell’agglomerato torinese caratterizzate da intenso traffico veicolare e nella stazione di Carmagnola, anch’essa prossima ad una strada molto trafficata. In tutte le stazioni di fondo, indicative dell’esposizione media della popolazione, il valore limite giornaliero è rispettato, con l’eccezione di una stazione in Torino. Il valore limite annuale del biossido di azoto è superato solo nella stazione più critica dell’agglomerato torinese.
Restano comunque ancora critici molti parametri: il valore obiettivo dell’ozono è ancora superato in tutte le stazioni del territorio, anche se in questo caso si registrano concentrazioni in diminuzione nel 2023. Il particolato PM10, il biossido di azoto e l’ozono si confermano, al netto del miglioramento, inquinanti per i quali non sono ancora rispettati i valori limite e il valore obiettivo. Tuttavia, le serie storiche di lungo periodo evidenziano, sostanzialmente per tutti gli inquinanti, una evidente riduzione delle concentrazioni.
L’analisi complessiva dei rilevamenti dei parametri PM10 e biossido di azoto mostra una situazione che negli ultimi anni si è evoluta positivamente, in particolare se si considera l’esposizione media della popolazione.
I dati evidenziano che le politiche di risanamento sviluppate fino ad oggi sono state efficaci ma, in particolare per il particolato atmosferico, che viene prodotto da molte sorgenti diverse e con meccanismi complessi, sicuramente non ancora risolutive.
Fra le attività intraprese a contrasto, la Città metropolitana di Torino autorizza le emissioni in atmosfera degli impianti industriali per limitare l’inquinamento atmosferico. Sono circa 5000 gli impianti autorizzati con applicazione delle migliori tecniche disponibili. Grazie a questa attività con il supporto delle imprese le emissioni di ossidi di azoto delle attività industriali si sono ridotte di oltre il 70%, e quelle di PM10 primario addirittura del 97%.
Occorre però ancora e con determinazione ridurre le emissioni di inquinanti delle principali sorgenti, in particolare traffico veicolare, combustione della biomassa e attività zootecniche, per garantire a tutti i cittadini un ambiente salubre e una qualità dell’aria soddisfacente.
Condividi