SANITA’ – Anche il Centro grandi ustionati Cto di Torino vittima dei tagli?
“Il Centro Grandi Ustionati del Cto di Torino, fiore all’occhiello della sanità piemontese riconosciuto a livello nazionale, ha un futuro incerto e rischia il declino”. È quanto affermato in aula, nell’ambito dei question time, dalla consigliera di Luv Silvana Accossato che ha interrogato l’assessore alla sanità Luigi Icardi per sapere cosa intenda fare la Regione per garantire la qualità del servizio.
Il question time nasce a seguito della notizia del mancato rinnovo della convenzione a lungo operativa tra la Banca della Cute e l’Università di Torino per i prelievi di tessuto cutaneo e l’interruzione dei pagamenti agli specializzandi già dal mese di marzo 2023. Il personale medico è al momento ridotto a soli 5 membri a seguito di un progressivo ridimensionamento. Ulteriori preoccupazioni sono state sollevate dalla decisione dell’azienda sanitaria di declassare il reparto a struttura semplice, accorpandolo alla chirurgia plastica.
“L’azienda sanitaria – ha risposto Icardi – sta procedendo con il progetto di unificazione delle strutture Chirurgia Plastica e Ricostruttiva e Centro Grandi Ustionati, che ha lo scopo di ottimizzare il funzionamento del Centro, incrementare il ruolo di eccellenza della Chirurgia Plastica e Ricostruttiva e del Centro stesso e garantire la presenza costante degli specialisti afferenti alle due équipe. Inoltre, si procederà gradualmente all’integrazione di personale qualificato con nuovi concorsi. Per quanto riguarda la Banca Cute, è stato avviato un percorso di potenziamento delle attività di prelievo attraverso la sostituzione progressiva di personale medico, in formazione e non, con personale dipendente per rafforzare il carattere istituzionale delle attività svolte e garantirne continuità nel tempo”.
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