PECETTO – Flash mob alla scuola media Don Milani: un minuto di rumore contro la violenza
Nei giorni scorsi alla scuola media Don Milani di Pecetto la richiesta è nata dai ragazzi stessi: “Facciamo qualcosa, non possiamo stare zitti davanti ad una violenza così grande e così vicina”. Così venerdì scorso gli alunni delle terze hanno chiesto ai loro insegnanti di organizzare una piccola manifestazione per dire tutta la loro preoccupazione, il loro sdegno, per gridare le loro paure a diventare donne e uomini in questa società violenta. E lunedì mattina ogni classe aveva già pensato a come esprimersi per urlare a Giulia e alle altre vittime di femminicidio, a tutte quelle donne che ogni giorno subiscono violenze e soprusi che le giovani generazioni si stanno preparando a cambiare mentalità, a cancellare un’educazione millenaria che impone etichette e comportamenti. Brani, poesie, canti, coreografie scelte e scritte dai ragazzi che gli alunni e le alunne delle Terze hanno raccolto per i loro compagni delle Prime e delle Seconde, per i loro insegnanti che si sono resi solo aperti ad accogliere la spontaneità di questo evento. Alla presenza della Dirigente scolastica e delle autorità, invitate per l’occasione, questi adulti di domani hanno letto la lettera della sorella di Giulia Cecchettin, hanno cantato e animato La cattiva educazione di Capossela, fermandosi sulle pesanti parole di quel testo, hanno mostrato i cartelloni preparati e “vestito” di rosso una panchina, affinché resti un simbolo visibile della loro solidarietà. Un altro impegno è stato preso per tenere viva la memoria delle troppo numerose donne uccise in questo terribile 2023. L’iniziativa si chiama le “Foglie della memoria”: come le pietre di inciampo, saranno lasciate in giro per la scuola delle foglie con i nomi delle vittime di femminicidio di quest’anno. Per non dimenticare i loro nomi, per non dimenticare la loro storia. In questo momento così forte e toccante gli adulti presenti hanno percepito che forse, davvero, le nuove generazioni, sapranno reagire e stabilire dei rapporti di coppia più sani, che forse sapranno imparare a accettare in modo razionale il rifiuto. Una boccata di speranza, insomma: perché un giorno non troppo lontano, non sia più necessario manifestare a sostegno di nessuna Giulia.
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