CARMAGNOLA – Un’esposizione dedicata a Francesco Bussone detto “Il Carmagnola” e il soldato Giacomo Tornabula
“Due capitani di ventura. Dal Vallo di Adriano al Po”, un’esposizione temporanea che celebra due figure storiche legate a Carmagnola: Francesco Bussone detto “Il Carmagnola” e il soldato scozzese Giacomo Tornabula. Inaugurazione sabato 11 novembre ore 20:30 presso la Chiesa di Sant’Agostino, con animazioni e brevi pièce teatrali alle ore 21:00 presso il Palazzo del Municipio. Visite aperte sino all’8 dicembre ad ingresso libero.
La comunità di Carmagnola può vantare una storia antica: risale, infatti, al 1034 il documento che la cita per la prima volta; nel XII secolo fu inglobata nel Marchesato di Saluzzo.
Per la sua ricchezza economica e per la sua posizione strategicamente importante, fu contesa e rivendicata da vari signori e, in particolare, dai Francesi e dai Savoia. Nel 1601, col trattato di Lione, il Marchesato di Saluzzo entrò a far parte del Ducato sabaudo, di cui Carmagnola divenne “Civitas fidelissima”.
È nel corso del XV secolo però, che il Marchesato raggiunse il maggior splendore. Ludovico I e Ludovico II resero, infatti, il loro stato ricco e fiorente, intrecciando solide e intelligenti azioni politiche che portarono non solo un’indiscussa floridezza nel commercio, ma anche un vivace sviluppo in ambito culturale al loro stato.
La consapevolezza che il sistema di alleanze e di strategie diplomatiche attuate dai due “principi”, sistema grazie al quale la Città di Carmagnola diventò una fra le più importanti del Marchesato, è stata da stimolo per individuare degli avvenimenti che permettessero di riconsegnare alla memoria collettiva degli eventi storici di rilevanza per la comunità.
Nello scorso mese di gennaio, Il Comune ha così candidato al bando Fondo per le rievocazioni storiche 2023 del Ministero della Cultura un progetto finalizzato a realizzare azioni volte a valorizzare il proprio patrimonio storico-artistico-culturale che, già in altre evenienze, ha dimostrato di essere una forte attrattiva turistica oltre che commerciale per la città. Tale progetto, che si è aggiudicato il contributo ministeriale con Decreto n. 1367 del 13 settembre 2023, si propone di rievocare alcuni eventi che ruotano attorno alle figure di due “condottieri di ventura”: Francesco Bussone e il soldato scozzese Giacomo Tornabula.
Tra le varie azioni previste del progetto figura l’esposizione temporanea dal titolo “Due capitani di ventura. Dal Vallo di Adriano al Po”, con allestimento a cura del prof. Massimo Appendino. La “mostra” vuole rievocare la storia dei due condottieri del XV secolo le cui vicissitudini sono legate a Carmagnola. Grazie ad un altro personaggio carmagnolese, il frate agostiniano Gabriele Bucci, autore del Memoriale Quadripartitum, manoscritto conservato nella Biblioteca Nazionale di Torino, si è pensato di raccontare ciò che, in modo immaginario, è capitato sul finire del Quattrocento in Città.
Bucci, tenuto in grande considerazione dai marchesi di Saluzzo, non fece segreto delle sue simpatie per la Francia, tanto che caldeggiò l’impresa di Carlo VIII a Napoli. Fu anche mecenate: fece realizzare, infatti, una pala d’altare per la chiesa di S. Agostino di Carmagnola e il portale in marmo che commissionò ad Amedeo da Settignano. Bucci, che si spense al volgere del 1497, fu testimone di molti eventi, come attesta il suo Memoriale.
Si è immaginato che il frate, rientrato da Pavia nel convento di S. Agostino di Carmagnola negli anni Settanta del Quattrocento, sia stato testimone di alcuni fatti che coinvolsero la città quando morì il Tornabula, soldato scozzese di alto lignaggio deceduto a Carmagnola nel 1496 dopo essere tornato da Napoli, forse a causa delle ferite riportate nella battaglia di Fornovo. L’appartenenza di Giacomo a un alto lignaggio, i suoi legami con Carlo VIII (o con Ludovico II di Saluzzo, al tempo alleato del Re di Francia) sancirono che la comunità gli tributasse gli onori dovuti ai grandi capitani e, nell’impossibilità di ricondurre le sue spoglie in patria, queste dovessero riposare nella chiesa di Sant’Agostino. Un noto scultore, Amedeo da Settignano ne scolpì addirittura la lapide tombale.
Si è pensato di immaginare e rievocare quindi una veglia funebre predisposta per il Tornabula, durante la quale torna alla mente del Bucci anche il concittadino Francesco Bussone, noto come “il Carmagnola”, capitano di successo che ha purtroppo subito un destino tragico, decapitato in piazza San Marco a Venezia in seguito al sospetto di avere tradito la Serenissima. Le sfortunate vicissitudini del Bussone ispirarono, come noto, anche Alessandro Manzoni nella sua prima tragedia intitolata “Il conte di Carmagnola”.
I costumi utilizzati sono del Gruppo Teatro Carmagnola di alcuni cittadini carmagnolesi che si sono resi disponibili a fornirli per l’esposizione.
Viene inoltre realizzato il podcast intitolato “Io fra’ Gabriele Bucci da Carmagnola mi ricordo che…” che permetterà di sentire il racconto di Gabriele Bucci, testimone del triste avvenimento del settembre 1496.
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