MONCALIERI – L’ultimo libro di Bruno Gambarotta in biblioteca
Carlo Maria, venticinquenne aspirante archivista appassionato di genealogie, viene ingaggiato da una famiglia di setaioli per tentare di stabilirne la discendenza nobiliare: sarebbe bello avere uno stemma nel logo dell’azienda… Ma quello che scopre Carlo Maria non è un antenato nobile, bensì una parentela in linea diretta con l’ultimo boia di Torino, che durante l’era napoleonica giustiziò oltre cinquecento condannati a morte.
E’ l’avvio della storia al centro dell’ultimo libro di Bruno Gambarotta. L’autore, introdotto dall’assessore alla Cultura Laura Pompeo, presenta L’albero delle teste perdute martedì 30 maggio a Moncalieri. L’appuntamento è alle ore 17,30 alla biblioteca civica Arduino (via Cavour 31). Facendo divertire e insieme riflettere, L’albero delle teste perdute è allo stesso tempo romanzo e satira dei costumi, quelli legati al marketing, alla politica, ai social media. Carlo Maria entra ben presto a far parte della squadra, un po’ scalcagnata, del setificio Brusapaglione: c’è il furbo capostipite, detto il Boss, i figli Sebastiano, che tenta di conquistare la stima paterna, e Valentina dall’animo artistico, la segretaria Irene, di cui il protagonista si innamora.
Tra le pagine, anche la storia d’amore tra Carlo Maria e Irene, che cresce nonostante l’imbranataggine del ragazzo; la sua mamma manager, che lo vorrebbe un sano maschio tatuato invece che un topo di biblioteca; una coppia di designer di gioielli con pochi scrupoli; le ricerche di archivio sulla Torino napoleonica. Ingresso libero fino ad esaurimento posti e diretta facebook.
Condividi