CITTA’ METROPOLITANA – Gianfranco Guerrini chiede alla Regione di avviare il ripopolamento ittico
La Città Metropolitana di Torino chiede alla Regione Piemonte di poter dar corso ad un Decreto del Consigliere metropolitano Gianfranco Guerrini, delegato all’ambiente e alla tutela della fauna e della flora, che consentirebbe l’apertura della stagione 2022 della pesca turistica e sportiva, rendendo possibili gli indispensabili ripopolamenti ittici con esemplari di Trota iridea (Oncorhynchus mikiss) nei corsi d’acqua. La possibilità di procedere ai ripopolamenti è legata alla richiesta di una deroga ad una disposizione contenuta nel DPR 357 del 1997, che la Regione Piemonte deve presentare al Ministero per la transizione ecologica. La deroga consentirebbe di riaprire la pesca turistica e sportiva nella piena salvaguardia della biodiversità, come richiesto dagli organismi europei e sulla scorta di quanto già realizzato in altre Regioni italiane.
Il Decreto del Consigliere Guerrini, prevede che le autorizzazioni alle immissioni potranno essere rilasciate esclusivamente per i campi gara delle competizioni alieutiche, le zone turistiche di pesca, le zone no kill e le acque soggette a diritti esclusivi di pesca o usi civici di terzi, che siano esterni a zone SIC e ZTP.
“Sin dal 1985 la Provincia di Torino prima e la Città Metropolitana dal 2015 hanno attuato politiche per la salvaguardia della biodiversità della fauna ittica e il contrasto all’ibridazione tra le specie autoctone e quelle provenienti da altri territori. – sottolinea il Consigliere Gianfranco Guerrini – Chiediamo alla Regione Piemonte di consentirci di proseguire tale attività. Il recupero delle popolazioni autoctone presenti nell’arco alpino occidentale è reso possibile dalla produzione di avannotti e altro novellame ottenuto negli incubatoi di valle, istituiti e gestiti dal nostro Ente in collaborazione con le associazioni dei pescatori delle singole valli. La possibilità di effettuare immissioni di esemplari di Trota iridea per il ripopolamento dei corsi d’acqua deriva dal fatto che, pur trattandosi di una specie alloctona, è di facile gestione, in quanto disponibile in quantità sufficienti da parte degli allevatori, sicura dal punto di vista dell’impossibilità di ibridazione con le specie autoctone e ben riconoscibile nei monitoraggi”.
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