RIFIUTI – La lettera delle aziende di raccolta: ‘Costi carburante insostenibili, a rischio il servizio’
“Il rialzo dei prezzi del gas, dell’energia elettrica e dei combustibili sta provocando una situazione al limite della sostenibilità per imprese tenute al rispetto degli impegni precedentemente assunti nei contratti pubblici e privati che regolano il settore, con il rischio che venga compromesso il proseguimento delle attività di gestione non solo nella raccolta (dove il carburante può arrivare a incidere fino al 15% del costo), ma in tutte le fasi del ciclo integrato (spazzamento, riciclo, recupero e smaltimento)”. E’ il passaggio più significativo della lettera che le aziende di raccolta rifiuti hanno inviato al ministero dell’Ambiente e a quello delle attività Produttive, per spiegare i rischi che si stanno correndo a causa del caro carburanti. “Per quanto riguarda in particolare le gestioni in appalto – si legge ancora nella missiva -, il dialogo intrapreso con i soggetti committenti per una revisione in aumento dei canoni non porta al momento ai risultati auspicati in quanto, a fondamento di tale comportamento, le amministrazioni principalmente adducono motivazioni quali l’impossibilità di reperire adeguati fondi a copertura della revisione prezzi, sia per il passato sia per il futuro. In altri termini, vista l’eventuale possibilità, nel caso dei rifiuti urbani, di un successivo adeguamento in applicazione del principio di integrale copertura dei costi efficienti accertati da fonti contabili certe, i maggiori oneri finanziari per il funzionamento degli impianti, l’approvvigionamento di materie prime, carburanti ed energia, restano oggi di fatto a esclusivo carico dei gestori di rifiuti, con pesanti ripercussioni soprattutto sugli operatori più piccoli”.
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