L’appello dell’Arcivescovo Nosiglia sulla questione Embraco
L’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, è intervenuto sulla vicenda dei lavoratori ex Embraco dopo che l’ha seguita a lungo in prima persona. «La vicenda dei 377 lavoratori e lavoratrici dell’ex Embraco è terminata con l’epilogo peggiore possibile: la perdita del lavoro e il licenziamento collettivo. Si tratta di un esito che doveva essere contrastato con tutte le forze possibili; i quattro anni di lotta, di speranza e di illusione si sono trasformati in rabbia, disorientamento e disagio sociale. In questa difficile e delicata fase serve non farsi prendere dal panico e dallo sconforto; ora bisogna mettere insieme le migliori energie e risorse del territorio per accompagnare le persone nella strada della ricollocazione professionale con gli strumenti ordinari e straordinari che, anche, le istituzioni pubbliche metteranno a disposizione.
Rinnovo pertanto il mio appello a tutti coloro che hanno la possibilità di intervenire: dalle istituzioni pubbliche alle imprese e ai loro sistemi di rappresentanza; dalle organizzazioni di volontariato e del terzo settore agli enti di formazione professionale affinché si uniscano le opportunità per accompagnare le persone nella tortuosa strada dell’orientamento, della formazione e della ricollocazione nel mondo del lavoro. In questo frangente c’è bisogno, ancor più di ieri, di una comunità solidale e prossima, affinché la disoccupazione non venga vissuta come un’esperienza personale e individuale, ma si possa contare su relazioni e reti di prossimità che affianchino uno dei momenti più delicati dell’esistenza umana. Il lavoro (e anche la sua perdita) non deve essere intrepretato come un fatto puramente individuale, ma soprattutto sociale.
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