GIOCO D’AZZARDO – In Regione nuova seduta sulla legge: parlano medici e sindacati
Il tema del gioco d’azzardo è tornato oggi all’ordine del giorno in Regione. Nelle commissioni a seduta congiunta, i rappresentanti degli Ordini dei Medici, degli Psicologici e degli Assistenti sociali hanno posto particolare attenzione alle ricadute sanitarie e sociali del gioco d’azzardo, che coinvolge per anni (con un aggravio anche di costi) non solo l’individuo ma tutta la sua cerchia familiare. I diversi professionisti hanno sostenuto che la legge del 2016 ha dato ottimi risultati: “Ridurre l’offerta di gioco è salutare, non si tratta di proibizionismo ma di regolazione. Diversi esercenti hanno detto di essersi sentiti sollevati dopo aver tolto le macchinette, anche se hanno avuto minori introiti. C’è stata una riduzione del 20% dei soggetti in cura per questa patologia, mentre la nuova proposta si fonda soltanto sulla comunicazione al pubblico sui rischi del gioco. L’impostazione è scorretta perché le persone vulnerabili sono quelle che meno rispondono alle campagne di prevenzione”. Le preoccupazioni espresse dai sindacati di categoria Cgil, Cisl e Uil si sono soffermate sia sugli aspetti medico-sociali e su quelli occupazionali: “Prima di tutto è necessario avere dati certi sulle ricadute occupazionali della legge – hanno sottolineato i sindacalisti – i volumi di gioco sono diminuiti ma ci vuole un forte intervento di prevenzione verso le categorie fragili. Se è vero che l’occupazione si è ridotta, apriamo un tavolo con le organizzazioni di categoria con numeri certi e individuiamo gli strumenti di sostegno al reddito e riqualificazione del personale, prima dello sblocco dei licenziamenti”.
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