LAVORO – I sindacati chiedono ai comuni della zona sud un cambio di passo
Con la definizione e presentazione del Recovery Plan alla fine di aprile si apre anche per i nostri territori della Zona Sud dell’area metropolitana un’occasione di rilancio e sviluppo che non deve essere persa. Cigl, Cisl e Uil hanno inviato una lettera ai 40 Comuni di questa parte meridionale dell’Area Metropolitana Torinese per chiedere un cambio di passo: “Non si può più stare fermi a guardare, pensando solo alla gestione ordinaria. Il pericolo è che altri decidano sulle loro teste. In Piemonte arriveranno 13 miliardi di euro che andranno ben spesi, anche per la nostra zona. Occorre a questo punto superare i confini di ciascun Comune e fare squadra per cogliere questo treno dell’innovazione e dell’ammodernamento dei nostri territori. Trasporto pubblico locale, connessione digitale, servizi sanitari territoriali sono ancora fortemente deficitari nel nostro territorio, come nelle altre parti della cintura metropolitana. Come Cgil Cisl Uil lanciamo una sfida ai 40 Comuni della Zona sud: mettiamoci insieme, facciamo squadra, socializziamo le competenze di ciascuno per presentare progetti che modernizzino il nostro sistema di infrastrutture ormai vecchio, permettendo la transizione green, energetica e quella dell’industria 4.0, favorendo nuovi insediamenti, come quello recente di Google in Sanda Vadò. Occorre un piano comune territoriale della mobilità pubblica e verde fra i 40 Comuni. Così come occorre pensare a nuova coesione sociale ammodernando i sistemi redistributivi municipali a livello di fornitura dei servizi e di tassazione locale, rimasti fermi a dieci anni fa. Bisogna favorire il diritto alla connessione in banda larga per tutti i 40 comuni, per favorire le attività delle imprese e in un’epoca in cui si parla di smart working e di DAD. Così come vanno ripensati e potenziati i servizi sanitari e socio-sanitari sul territorio, facilitandone l’accessibilità e la prossimità per tutte le fasce della popolazione, particolarmente per quella anziana e affetta da disabilità. Ma per fare questo bisogna mettersi tutti quanti attorno a un tavolo, superando i confini del proprio comune, per far squadra ed ottenere una maggiore attenzione. Ai Comuni abbiamo scritto una lettera in cui li invitiamo a un confronto su alcuni assi del prossimo Recovery Plan: coesione sociale, sanità, trasporto pubblico locale, digitalizzazione, sviluppo industriale e terziario”.
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