Gruppo di Lettura Carmagnola. Con Letti di Notte supera la paura della pandemia e mette in scena un felice evento nel cortile della Cascina Vigna
La paura c’era. Inutile negarlo. Mesi di sforzi da parte di Maurizio Liberti e il suo staff per mettere in scena “Letti di Notte 2020”, un evento che innalza Carmagnola fra le rassegne letterarie di importanza nazionale. Paura che cambiassero le direttive governative, anche all’ultimo momento e non bastasse più il distanziamento fra gli spettatori. Paura che gli stessi ospiti, in un momento di recrudescenza della pandemia, annullassero la loro partecipazione, lasciando il Gruppo di Lettura senza un piano alternativo. Paura che gli spettatori stessi temessero il contagio a prescindere, nonostante quanto lo staff organizzativo, con Tonino e Sergio infaticabili nel preparare la platea, Alessia di Ingirula affiancata da Silvio al controllo della febbre, stavano facendo perché la manifestazione si svolgesse nella massima sicurezza. Una tensione chiaramente palpabile nell’aria da parte di chi stava dietro le quinte, come Lella, addetta a quei mille lavori indispensabili, oltre a vendere magliette e sportine (vero ossigeno per le finanze del Gruppo), le insegnanti Nica Cavaglià e Marina Pautasso che hanno portato in platea i loro studenti per porre domande intelligenti agli autori; Felice e Samuele che con i loro van hanno fatto sì che i protagonisti di “Letti di Notte” fossero alla Vigna in sicurezza e rilassati. A Nuccia della Trattoria della Vigna, che li ha nutriti e coccolati, mentre Annaclara, Laura, Marianna e Cosimo del Circolo Fotografico “La Fonte” si preparavano a consegnare alla storia l’evento. E ancora agli annunciatori (Alessio Russo, Alessia Respighi, Simona Batignani e Giovanni Boano) chiamati a introdurre gli scrittori. Una paura che si è dissolta e non più tornata per tutto l’arco della rassegna nel momento in cui i ragazzini della marching band “SaxMania” si sono mossi sfilando fra il pubblico al suono di “Happy”, recente successo Farrell Williams, divenuto la sigla di apertura di “Letti di Notte 2020”. Che è in cinque giorni è diventato un evento felice. Felice di incontrare Cristiano Militello, Marco Bianchi, Jacopo Veneziani, Dacia Maraini e Vincenzo Venuto.
Il cartellone di “Letti di Notte” pianificato per giugno si è dissolto come neve al sole, divorato dai bacilli della pandemia. Tutto ciò non ha scoraggiato Maurizio Liberti e il suo staff che hanno lavorato, credendoci assolutamente, per proporre un “Letti di Notte” all’altezza delle precedenti edizioni. Cosa non facile nemmeno in una stagione senza problemi, visto il livello degli autori intervenuti nelle annate precedenti. Ma così è stato, e “Letti di Notte 2020” si congeda con l’applauso del pubblico e la promozione a pieni voti di chi è intervenuto
Cristiano Militello (martedì 8 settembre), intervistato dal giornalista Mediaset Beppe Gandolfo (e grande esperto e appassionato di calcio) ha raccontato la sua storia professionale e illustrato come gli striscioni degli stadi calcistici e le insegne di negozi e attività varie siano non solo un momento di ironia, ma offrano anche uno spaccato della società italiana. La seconda sera (mercoledì 9 settembre) è toccato al cuoco-nutrizionista Marco Bianchi (che ha dialogato con il giornalista esperto di ristoranti e trattorie Luca Iaccarino) che ha posto in relazione come salute e piacere del cibo, senza terrorizzare la platea con divieti e scenari danteschi, ma illustrando come si possa ricavare soddisfazione dalla buona tavola, con poche e semplici accortezze, soprattutto attuando la regola dei diecimila passi al giorno. La serata centrale di giovedì 10 settembre ha visto salire sul palco del cortile della Cascina Vigna, il venticinquenne esperto d’arte piacentino, ormai cittadino di Parigi, Jacopo Veneziani (con Maurizio Liberti come interlocutore) che ha dimostrato come la conoscenza sia la base per apprezzare un’opera d’arte, nella fattispecie un quadro, stimolando la curiosità degli spettatori ad andare a indagare, come veri e propri detective artistici, le loro tele preferite e gli artisti che maggiormente amano. Giovedì 11 settembre è toccato a Dacia Maraini, dolcissima signora 83enne e monumento della cultura italiana, sul palco assieme al giornalista de “La Stampa” Luca Ferrua, che attraverso il suo libro “Trio” ha tracciato un parallelo fra la peste di Messina del 1743 e l’odierna pandemia, andando ad analizzare anche l’evoluzione della società in questo terzo millennio. È toccato all’ironico Vincenzo Venuto, biologo, etologo e divulgatore (che si è sottoposto serenamente alla curiosità di Beppe Gandolfo e del pubblico) chiudere sabato 12 settembre “Letti di Notte 2020”, partendo dal provocatorio titolo del suo libro “Il gorilla ce l’ha piccolo” per raccontare il comportamento delle razze animali e quante somiglianze abbiano con quella umana. Che sempre di razza animale si tratta, anche se più evoluta. Ma non più di tanto.
Nel frattempo il Gruppo di Lettura Carmagnola prosegue la sua tradizionale attività di “Aperilibro” che, causa dell’emergenza Covid, si sposterà nell’auditorium degli “Antichi Bastioni” con i posti debitamente distanziati. Ad aprire la stagione autunnale 2020 giovedì 24 settembre, sarà Beatrice Filippini con “Pedalande” la storia di un viaggio in bicicletta dalla Colombia alla Terra del Fuoco, un viaggio che si sviluppa non solo in sella alla biciletta, ma anche nell’interiorità dell’animo dei personaggi incontrati. Giovedì 22 ottobre sarà la volta di Luca Iaccarino, che attraverso un noir ironico e divertente ci porta a conoscere alcuni dei locali più affascianti di Torino e scoprire alcune delle ricette più saporite della cucina piemontese. Chiude la stagione 2020 dell’Aperilibro, giovedì 22 novembre, Alessio Romano, che attraverso una romantica storia d’amore porta i lettori nelle più poetiche capitali europee. In base alle direttive per il contenimento dell’emergenza Covid per presenziare alle serate la prenotazione è obbligatoria prenotare al numero 392 59.38.504. I posti sono ovviamente limitati.
24 settembre Beatrice Filippini Pedalande
22 ottobre Luca Iaccarino Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi di Torino
26 novembre Alessio Romano D’amore e baccalà
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