Sequestro di carni suine “made in China” – Coldiretti chiede l’etichetta
Dura la reazione di Coldiretti all’indomani del sequestro da parte delle Fiamme Gialle di Padova di carni suine (10 tonnellate) potenzialmente pericolose per la diffusione della peste suina. Merce “made in China” arrivata in Italia attraverso il porto di Rotterdam.
L’associazione di categoria chiede a gran forza l’entrata in vigore del decreto che obbligherà a indicare della provenienza per le carni suine trasformate.
Dai dati a disposizione di Coldiretti, il Piemonte importerebbe dal Nord Europa più del 30% dei suini per il consumo di carne fresca.
Per presidente di Coldiretti Torino Fabrizio Galliati la situazione attuale non è più accettabile: “Occorre dare immediatamente il via libera all’obbligo dell’etichettatura d’origine sui derivati della carne suina. L’obiettivo è garantire la trasparenza e la rintracciabilità di fronte agli allarmi sanitari che si moltiplicano con la globalizzazione degli scambi”.
Aggiunge Michele Mellano, direttore di Coldiretti Torino: “L’Italia, che è leader europeo nella trasparenza e nella qualità, ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie. Un impegno portato avanti da Coldiretti che è stata capofila nella raccolta di 1,1 milioni di firme di cittadini europei per chiedere alla Commissione Ue di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti, con la petizione europea «Eat original! Unmask your food», promossa assieme con altre organizzazioni europee”.
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