REGIONE – Chiesto al Governo la possibilità per i sindaci di eseguire lavori sui fiumi
La Regione ha inserito nella propria richiesta di autonomia differenziata al Governo, quella sullo stato di emergenza, per avere la possibilità di autovalutare i danni sul territorio quando si verificano eventi calamitosi, senza aspettare che a farlo sia un ufficio da Roma, perché questo consentirebbe di risparmiare tempo e di agire in modo più tempestivo. “Un conto – spiegano dalla Regione -, è verificare un danno dopo 24 o 48 ore, un conto dopo due mesi. E’ infatti fondamentale dare supporto ai Comuni nella gestione non solo della crisi, ma anche della messa in sicurezza idrogeologica quotidiana del territorio”.
Il presidente Cirio ha inoltre anticipato che verrà proposto al Governo “un vademecum rivolto ai sindaci che dia indicazioni chiare su come pulire i fiumi, senza rischiare una denuncia per violazione delle norme vigenti. La burocrazia ha bisogno di buonsenso. Ne ho già parlato al premier Conte e al capo della Protezione civile, Borrelli, a cui chiederemo di dare supporto pratico e operativo ai Comuni. Il Piemonte sosterrà questo progetto e lo proporrà anche in Conferenza Stato-Regioni, affinché possa essere adottato a livello nazionale. L’obiettivo è avere un documento vidimato dal Governo su ciò che i sindaci possono o non possono fare”.
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