SALUTE – “Più frutta all’interno dei succhi che beviamo”
«Mettere più frutta italiana nei succhi per far tornare conveniente piantare alberi nel nostro Paese sarebbe la vera svolta green che aiuta l’ambiente, la salute, l’economia e l’occupazione Made in Italy. Una svolta che aiuterebbe anche a risollevare il settore frutticolo dove spesso i ricavi non coprono le spese cui devono fare fronte gli imprenditori frutticoli». Fabrizio Galliati, presidente Coldiretti Torino, parla così, anche per rigettare l’ipotesi di tassare il gasolio agricolo, unico carburante utilizzabile al momento per i trattori. Colpirlo non porterebbe alcun beneficio immediato in termini di utilizzo di energie alternative. Determinerebbe solo aumento dei costi e perdita di competitività al sistema italiano rispetto ai concorrenti degli altri Paesi Europei che non hanno lo stesso inutile balzello». Michele Mellano , direttore Coldiretti Torino, aggiunge: «Si continua a tollerare la presenza nelle bevande analcoliche di appena il 12 per cento di frutta, senza neanche l’obbligo di indicarne la provenienza. Un inganno per i consumatori. Un danno per i produttori. Sono anche queste le ragioni della progressiva scomparsa dei frutteti in Italia, così come in Piemonte. Frutteti che svolgono un ruolo importante nella mitigazione del clima e nell’assorbimento di polveri e gas a effetto serra, mentre sull’ambiente pesa l’impatto negativo di succhi che arrivano dall’estero, spesso spacciati come Made in Italy, dopo lunghi trasporti, effettuati con mezzi a gasolio, inquinanti. Coldiretti chiede al Governo di dire basta ai succhi senza frutta e di impegnarsi concretamente nell’educazione alimentare, a partire dalle scuole, anche con l’aiuto dei nuovi distributori automatici snack che si stanno diffondendo dove acquistare frutta fresca, disidratata o spremute al 100 per cento italiane». ufficio stampa coldiretti torino filippo tesio via pio VII, 97 – 10135 torino centralino 011-6177211 – interno 011-6177282 – mobile 335-76
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