Meno Cassaintegrazione in Piemonte nei primi sei mesi del 2019 ma Torino resta la seconda provincia dopo Roma
La Cassaintegrazione diminuisce: secondo i dati forniti dal Servizio politiche attive e passive del lavoro della UIL nazionale, nel primo semestre del 2019 la richiesta della misura straordinaria si è ridotta in Piemonte del 10,4% rispetto allo stesso periodo del 2018. complessivamente, le ore di cassa richieste ammontano a 14.721.045. A livello nazionale invece sono state autorizzate 143.956.678 ore, con un aumento del 16,3%.
Sempre secondo il report UIL, da gennaio a giugno 2019 la media mensile dei lavoratori piemontesi tutelati è stata di 14.432, in diminuzione di 1.668 unità rispetto all’anno scorso.
Ma, come dice il proverbio, non è tutto oro quel che luccica. La diminuzione non è omogenea in tutto il territorio regionale e, anzi, si registrano differenze notevoli da una provincia all’altra: se infatti Verbania è la più virtuosa (-79,4%), a soffrire di più è l’area del biellese (+49,7%). Alessandria è sostanzialmente stabile (-3,5%), mentre Torino segna comunque un aumento della cassa (+5,4%), attestandosi con le sue 10.243.357 ore complessive come seconda provincia più cassaintegrata d’Italia, alle spalle di Roma. “Si tratta di movimenti che non modificano il preoccupante andamento delle crisi aziendali (dal 2015 sono stati aperti circa 180 tavoli) – commenta il segretario generale UIL Piemonte Gianni Cortese – In particolare l’area torinese, riconosciuta di crisi complessa, avrebbe bisogno di un maggior attivismo. Le occasioni perse e il trasferimento di eventi a beneficio di Milano e del Nord Est inducono a pesanti riflessioni sulla idoneità a gestire una città, Torino, che si trova ad affrontare complessi problemi di lavoro, un significativo calo demografico e una crescente difficoltà a fruire dei servizi sociosanitari”.
Condividi